Ora legale, gli scienziati che vogliono abolirla: “Stravolge i ritmi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Marzo 2015 - 09:14 OLTRE 6 MESI FA
Ora legale, gli scienziati che vogliono abolirla: "Stravolge i ritmi"

Ora legale, gli scienziati che vogliono abolirla: “Stravolge i ritmi”

ROMA – Un’ora di sonno persa che stravolge i ritmi, con effetti che possono durare anche 7 mesi, finché non torna l’ora solare. C’è un team di scienziati che chiede di abolire l’ora legale,ovvero quella appena entrata in vigore domenica. Le lancette spostate in avanti di 60 minuti avrebbero effetti nefasti sulla salute.

Il documento presentato in Europa è firmato dagli esperti della European society for biological rithms (Esbr) e si intitola: “Una valutazione dell’ora legale basata sulle prove: l’influenza sul nostro orologio biologico”. In sostanza spiega che ci sono “allodole” e “gufi”, ossia che si sveglia presto andando a letto presto e chi invece sarebbe propenso a fare il contrario. Questo dice la natura ma poi ci sono i ritmi sociali: la sveglia per andare al lavoro, a scuola, insomma i ritmi di una vita sociale.

E l’ora legale sarebbe un aggravio inutile, tanto che gli scienziati chiedono di eliminarla. Rodolfo Costa, presidente dell’Associazione Genetica Italiana (AGI) e direttore del Laboratorio di Neurogenetica e Cronobiologia dell’Università di Padova (nonché tra gli estensori del documento), spiega a Repubblica cos’è il “jet lag sociale”:

“La misura di quanto forzi i tuoi ritmi quando vai a lavorare. Che tecnicamente si misura come la differenza tra il punto medio del sonno di quando sei libero di dormire quanto il tuo corpo richiede e il punto medio del sonno di quando hai orari imposti dall’esterno”.

Scrive Silvia Bencivelli su Repubblica:

Ma il jet lag sociale, alla lunga, diventa anche uno stress cronico per il nostro organismo: “è associato al consumo di nicotina, alcol, caffeina, così come al sovrappeso, alla sindrome metabolica e alla depressione”, si legge nel documento dei cronobiologi europei. Non solo, ha effetti ben misurati nei giorni e nelle settimane successive allo spostamento della lancetta, come l’aumento del rischio di incidenti e di problemi cardiovascolari. Effetti che durano finché dura il jet lag, e che non si recuperano certo nel weekend. Questo accade per una ragione molto semplice: «il nostro organismo si regola coi ritmi naturali del giorno e della notte, non con quelli artificiali della sveglia — prosegue Costa — come succede a tutti gli organismi viventi». L’ora legale, perciò, aggiunge un’altra ora al jet lag sociale. E lo peggiora, soprattutto a danno dei gufi. Tutto questo ha anche dei costi sanitari, tali quasi da vanificare il risparmio dovuto alla riduzione dei consumi energetici che ha giustificato l’introduzione dell’ora solare. Gli esperti europei lo calcolano nell’1% del Pil dei paesi del continente, cioè in 131 miliardi di euro. Cioè, riassume Costa, «da domenica e per sette mesi ci saranno delle morti in più, legate al jet lag sociale e all’ora legale». Sarebbe il caso di cominciare a calcolarle.

Verrebbe da chiedere: e chi si sveglia alle 5 per andare a lavorare? Chi lavora secondo dei turni e a volte ha la sveglia alle 4, a volte alle 7? Per non parlare, e la scienza sarà d’accordo, della causa principale di “jet lag sociale”: i neonati, che tengono svegli mamma e papà una notte intera, incuranti della sveglia alle 7 dei genitori che, ahiloro, devono comunque andare a lavorare.