Parker Solar Probe, la missione Nasa per prevedere le tempeste solari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2017 - 17:31 OLTRE 6 MESI FA
Parker Solar Probe, la missione Nasa per prevedere le tempeste solari

Parker Solar Probe, la missione Nasa per prevedere le tempeste solari

ROMA – Prevedere le tempeste solari che causano i blackout sulla Terra. La nuova missione della Nasa per esplorare l’atmosfera del Sole partirà dal pianeta il 31 luglio 2018 e si concluderà il 14 giugno 2025. L’obiettivo ambizioso è quello di avvicinarsi a soli 6 milioni di chilometri dalla stella, arrivando in una zona dove nessun oggetto terrestre è mai entrato prima. La missione è stata dedicata all’astrofisico americano Eugene Parker ed è stata presentata all’Università di Chicago il 31 maggio.

La sonda dovrà affrontare e resistere alle altissime temperature del Sole, che superano anche i 1700 grandi, e non raggiungerà la superficie dell’astro ma si fermerà nella corona solare, la zona dell’atmosfera in cui il calore risulta essere maggiore e che si estende per decine di milioni di chilometri dalla superficie della stella. Proprio questa anomalia incuriosisce gli scienziati e raggiungere la zona non sarà facile e richiederà 7 anni di viaggio.

Gli scienziati della Nasa hanno spiegato che per far sì che la sonda arrivi nella corona solare, dovrà passare per 7 volte intorno al pianeta Venere che agirà come un “fionda” per permettere l’avvicinamento. Il lancio è previsto per il 31 luglio 2018 e già nel mese di novembre la sonda arriverà a 24 milioni di chilometri dal Sole, una distanza che è inferiore a quella che c’è tra la stella e il pianeta Mercurio, il più vicino del sistema solare.

Parker Solar Probe trasporta a bordo una serie di sofisticatissime apparecchiature: spettrometri, strumenti per la misurazione delle onde generate dal plasma solare e una fotocamera per scattare immagini ad alta definizione della superficie del Sole. La presentazione della nuova missione Nasa, dedicata all’astrofisico Parker che era presente all’annuncio, è stata decisamente emozionante, come ha commentato Thomas Zurbuchen, amministratore associato alla Direzione Scientifica della NASA di Washington:

“E’ la prima volta che la Nasa ha battezzato una nave spaziale per un individuo vivente. È una sorta di ringraziamento per l’importanza dei suoi studi. Personalmente sono molto contento di onorare un grande uomo e un grande scienziato”.

Anche il professor Parker ha avuto la possibilità di commentare la missione e si è detto emozionato e onorato:

“La sonda esplorerà una zona dello spazio mai toccata prima d’ora. E’ molto emozionante, finalmente potremo darci un’occhiata da vicino per capire come si genera e cosa accade nel vento solare. Ma sono anche sicuro che ci saranno tante sorprese. Quelle non mancano mai”.