Password troppo facili, wi-fi sempre on, pc a letto. Cattive abitudini hi-tech

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Giugno 2015 - 14:54 OLTRE 6 MESI FA
Password troppo facili, wi-fi sempre on, pc a letto. Cattive abitudini hi-tech

Password troppo facili, wi-fi sempre on, pc a letto. Cattive abitudini hi-tech

ROMA – Password troppo facili, smartphone perennemente in carica, wi-fi sempre acceso. Sono solo alcune delle cattive abitudini hi-tech che rischiano di compromettere la nostra sicurezza e a volte anche la nostra salute. Piccoli errori quotidiani che a volte non siamo neppure consapevoli di compiere.

Alessio Lana sul Corriere della Sera, ne elenca alcuni per provare a correggere il tiro finché si è in tempo:

1) Password. Parole d’ordine troppo semplici come “123456”, “qwerty” e, udite udite, “password” mettono ogni giorno a rischio la sicurezza dei nostri account. E’ come consegnare le chiavi di casa in mano al ladro. E’ bene allora sceglierne una con cura e che non sia la stessa per email, facebook e altri profili.

2) Batteria. Quanti di voi lasciano il telefono attaccato alla corrente tutta la notte? Per conservare una batteria in salute la condizione ideale è non andare mai oltre il 100% di ricarica e non scendere mai sotto il 10-20%. E’ bene poi scaricarla completamente almeno una volta al mese.

3) Navigatore. Fidarsi ciecamente della guida Gps non è mai cosa buona e giusta. Capita fin troppo spesso che il navigatore indichi una svolta impossibile o una strada che non esiste. E’ sempre bene approcciarsi alla strada con un minimo di senso critico per non finire in una grossa buca perché ce lo ha ordinato la voce guida.

4) Grande Fratello. Si fa un gran parlare di tecnologia omnipervasiva e ipervigilante ma la verità è che i primi a fornire certe informazioni sensibili siamo proprio noi. Sui social network è tutto un proliferare di messaggi più o meno imbarazzanti, foto dei nostri familiari e persino di numeri della nostra carta di credito. Informazioni alle quali poi possono accedere le app che scarichiamo alle quali rilasciamo puntualmente il consenso senza mai prestare attenzione all’informativa sulla privacy.

5) Ventole a fuoco. La maggior parte di noi è solita portare il computer a letto, poggiandolo su coperte e cuscini. Cattivissima abitudine che causa il surriscaldamento del pc e la conseguente attivazione delle ventole.

6) Messaggi mentre si guida. I numeri parlano da soli: se telefonare al volante aumenta la possibilità di incidenti di 2,8 volte, mandare messaggi accresce il coefficiente fino a 28. Non solo, secondo alcune statistiche, il cellulare fa più morti dell’alcool alla guida: negli Usa si contano 3.331 vittime e 387 mila feriti per il cellulare.

7) Tasche e smartphone. La maggior parte degli uomini lo porta nelle tasche anteriori perché più comodo e più difficile da sottrarre per la mano esperta degli scippatori. Ma così facendo compromettiamo la nostra salute: è scientificamente dimostrato che la mobilità degli spermatozoi negli uomini che tengono abitualmente il cellulare in tasca cala dell’otto per cento. E pure del telefono che rischia così di rompersi o piegarsi. Nel caso, meglio usare la tasca posteriore

8) Tablet e pc a letto. La luce artificiale dello schermo manda in crisi il nostro ciclo circadiano. Oltre all’insonnia andiamo incontro anche ad altre patologie ad essa legate come l’obesità, malattie cardiache, ictus. ​Per addormentarsi perciò meglio un buon vecchio libro o una rivista.

9) Wifi sempre acceso. Oltre al risparmio energetico, spegnere il router nelle ore notturne potrebbe giovare alla qualità del nostro sonno.

10) Memoria. Nella favolosa era di Google l’uso della memoria è diventato un optional. Perché sprecare energie a ricordare se possiamo cercarlo su Google? Ma la pigrizia mentale non concorre certo al progresso dell’umanità.