Nella Via Lattea miliardi di pianeti “gemelli” alla Terra: ci sarà vita?

Pubblicato il 29 Marzo 2012 - 19:09 OLTRE 6 MESI FA

Via Lattea

ROMA – I pianeti abitabili “gemelli” della Terra nella nostra galassia sono circa 100 dei miliardi di pianeti scoperto. Studiando le nane rosse gli astronomi hanno calcolato che il 40 per cento di queste stelle possiedono pianeti rocciosi non molto più grandi della Terra che hanno caratteristiche abitabili, ovvero la coesistenza di acqua liquida sulla sua superficie. Questi pianeti si trovano a meno di 30 anni luce da noi. Ma le radiazioni che provengono da tali stelle, seppure i pianeti abbiano acqua allo stato liquido sulla superficie, rendono difficile la nascita della vita su tali pianeti così come noi la conosciamo.

Xavier Bonfils, dell’università di Grenoble in Francia, che ha partecipato alla ricerca internazionale, ha detto: “Dato che le nane rosse sono stelle comuni – nella sola Via Lattea, la nostra galassia, ce ne sono circa 160 miliardi – possiamo ritenere che esistano decine di miliardi di pianeti solamente nella nostra galassia”.

A “contarli” per la prima volta è il cacciatore di pianeti dell’Osservatorio Europeo Meridionale, Eso, che si trova in Cile. La prima stima del numero di pianeti abitabili è stata realizzata da un gruppo internazionale di ricercatori grazie allo strumento Harps, High Accuracy Radial velocity Planet Searcher, un vero e proprio “segugio” di pianeti posto sul telescopio da 3.6 metri dell’Eso, e pubblicata sulla rivista Astronomy & Astrophysics. Su 102 nane rosse osservate sono stati individuati 9 pianeti con masse tra 1 e 10 volte la massa della Terra. Due di questi si trovano nella zona abitabile delle stelle Gliese 581 e Gliese 667 C.

Stephany Udry, dell’osservatorio di Ginevra, ha spiegato: “La zona abitabile intorno a una nana rossa, tale che la temperatura sia adatta per l’esistenza di acqua allo stato liquido sulla superficie, è molto più vicina alla stella di quanto non sia la distanza tra la Terra ed il Sole. Ma le nane rosse sono soggette a eruzioni stellari o flare, che inondano il pianeta di raggi X o raggi ultravioletti, radiazioni che rendono meno probabile la nascita della vita”.