Riscaldamento globale? No, più caldo nel 138 aC. Sbagliate le teorie sul clima?

Pubblicato il 19 Luglio 2012 - 16:04 OLTRE 6 MESI FA
Sezione di un pino ed i suoi anelli

ROMA – Estate più calda degli ultimi 2000 anni? Riscaldamento globale? La scienza avrebbe sbagliato, ai tempi dei romani e del primo medio evo le temperature erano ben più alte. Forse l’uomo non ne avrà ricordo, ma i fossili sì e raccontano la storia del clima dal 138 avanti Cristo ad oggi. D’altronde questo spiegherebbe come gli antichi romani siano riusciti a coltivare uva in quella che oggi è la fredda e piovosa Inghilterra.

Il picco di caldo , superiore ai nostri Caronte e Scipione, si registrò tra il 21 ed il 50 dopo Cristo. Ma cosa successe dopo? Una “mini” glaciazione sarebbe la spiegazione più plausibile. Almeno secondo i ricercatori tedeschi, che hanno analizzato gli anelli di alberi fossilizzati per ottenere informazioni dettagliate sul clima del tempo e sulla sua evoluzione.

Ogni anno gli alberi aggiungono un anello alla loro circonferenza, che è poi riconoscibile anche nelle venature caratteristiche del legno. Ogni anello avrà una conformazione particolare e unica. La forma sarà influenzata dall’umidità dell’aria, dai nutrienti presenti nel terreno e dal clima in cui l’albero cresce.

L’anello rappresenta quindi un’impronta indelebile nella storia climatica dell’albero ed una testimonianza ancor più preziosa per l’uomo che non ha modo di determinare con una significativa precisione le temperature di quel tempo, nemmeno cercando in antichi registri.

Jan Esper, autore dello studio e scienziato della Johannes Gutenberg University di Mainz, ha detto: “Abbiamo trovato che le stime delle temperature durante il periodo romano e medievale erano troppo basse. Le temperature erano infatti superiori ad almeno 1 ° Celsius delle attuali e questo deve far riflettere anche sulle attuali ipotesi circa il riscaldamento globale”.

Lo studio, che è stato pubblicato su Nature Climate Change, spiega come le temperature si siano abbassate di oltre 0,6 gradi in un periodo di 2mila anni. Abbassamento che sarebbe dovuto al cambio di orbita della Terra, che lentamente si allontana sempre più dal Sole.

Esper nello studio ha misurato la densità degli anelli di un albero di pino fossilizzato proveniente dalla Lapponia finlandese, ed ha osservato: “Queste ricerche aprono a importanti nuovi scenari per quanto riguarda la politica climatica, perché i risultati influenzeranno il modo in cui i cambiamenti climatici sono stati considerati nell’arco dei diversi periodi caldi”.

Insomma anni a discutere sul riscaldamento globale, su temperature in ascesa e pericolosi gas serra. Disperazione per il buco dell’ozono e conferenze mondiali per proteggere il clima e con esso il mondo. E tutto per cosa?  Per scoprire che forse il riscaldamento del globo non è poi un problema così nuovo, o non lo è affatto. Che forse l’uomo, preso dalla sua onnipotenza nella manipolazione della natura, non si è reso conto  della sua assenza di potere nel modificare qualcosa di più grande di lui.