Supervulcano dei Campi Flegrei sotto controllo grazie alle fumarole

di admin
Pubblicato il 22 Novembre 2019 - 15:53 OLTRE 6 MESI FA
Supervulcano Campi Flegrei, così le fumarole aiutano a controllarlo

La foto dei crateri del supervulcano dei Campi Flegrei (Foto archivio ANSA/INGV)

ROMA – Il supervulcano dei Campi Flegrei sarebbe sotto controllo grazie al sistema di fumarole. Questa una delle ipotesi avanzate dai ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in collaborazione con l’Université Savoie Mont Blanc.

Nel nuovo studio coordinato da Flora Giudicepietro, dell’INGV, e pubblicato sulla rivista Geochemistry, Geophysics, Geosystems, si approfondisce la funzione delle fumarole e dei fenomeni che avvengono sotto la superficie del supervulcano, come quelli idrotermali e sismici.

In particolare, la ricerca ha analizzato la situazione della zona di Pisciarelli, dove si trova “una fumarola molto importante”, in corrispondenza della quale “si distribuisce in profondità la sismicità di quell’area”. L’ipotesi dei ricercatori è che la sismicità si concentri in percorsi preferenziali, nei quali si muovono i fluidi del sistema idrotermale.

La Giudicepietro ha spiegato: “L’analisi del tremore sismico registrato vicino alle fumarole di Pisciarelli ci dà una buona indicazione del sistema idrotermale dei Campi Flegrei, che è collegato al sistema vulcanico. E’ uno strumento in più per monitorare in modo più efficiente i Campi Flegrei”.

La ricercatrice ha inoltre sottolineato quanto sia importante conoscere questo supervulcano, considerando la complessità dell’area, “caratterizzata da deformazioni, sismicità e dalla presenza di un vasto sistema idrotermale”. Inoltre, la caldera dei Campi Flegrei si formata in seguito a una gigantesca eruzione avvenuta 40.000 anni fa, chiamata dell’Ignimbrite, che aveva svuotato la camera magmatica superficiale.

Dagli anni Cinquanta in quest’area si è intensificato il bradisismo, ossia il fenomeno vulcanico caratterizzato da terremoti e sollevamento del suolo, in particolare intorno al 1950 e nei periodi compresi fra il 1968 e il 1972 e tra il 1982 e il 1985. Dal 2004 ad oggi, infine, è avvenuta moderata ma progressiva variazione del sollevamento, con terremoti di bassa energia e attività del sistema idrotermale più intensa: una situazione che fra il 2012 e 2013 ha portato la Protezione Civile Nazionale a elevare il livello di allerta da verde (base) a giallo (attenzione). (Fonte ANSA)