Via Lattea avvolta in un caldo alone di gas: soluzione per i “barioni mancanti”?

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 25 Settembre 2012 - 17:09 OLTRE 6 MESI FA
(Credit: Nasa)

ROMA – Un enorme alone di gas caldo del raggio di 300mila anni luci avvolge la Via Lattea. La scoperta arriva dall’osservatorio a raggi X Chandra, della Nasa, e la massa dell’alone è comparabile a quella di tutte le stelle che costituiscono la nostra galassia. La eventuale conferma di questo alone di gas e delle sue dimensioni potrebbe rivolvere il problema dei “barioni mancanti”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal.

LA SCOPERTA – Il gruppo di ricercatori che ha scoperto l’alone di gas è formato da 5 astronomi ed è il frutto di un’analisi dei dati di Chandra, dell’osservatorio XMM-Newton dell’Agenzia Spaziale Europea, Esa, e del satellite giapponese Suzaku. Analizzando 8 sorgenti distanti dalla Via Lattea oltre centinaia di milioni di anni luce nello spettro dei raggi X gli astronomi hanno potuto stimare la massa e la temperatura dell’alone. La temperatura è stata stimata dalla capacità di assorbimento della radiazione luminosa delle sorgenti ed è stata stimata tra 1 e 2.5 milioni di Kelvin.

Non è la prima volta che gli astronomi prospettano l’ipotesi che una galassia sia immersa in un gas caldo e denso. Altri studi sulla Via Lattea, galassia a spirale che ospita il sistema solare e la Terra nel suo braccio, avevano già teorizzato che fosse avvolta in un gas la cui temperatura era stimata tra i 100mila ed 1 milione di Kelvin. Ma la scoperta ha evidenziato come la temperatura e la quantità di materia che avvolge la galassia sia di molto superiore alle precedenti aspettative.

I BARIONI MANCANTI – I barioni sono particelle composte da neutroni e protoni, i “mattoni” che compongono il 99,9% degli atomi. Se la materia e l’energia oscura costituiscono il 95 percento dell’universo circa, il restante 5 percento è costituito da materia barionica. I barioni sono i costituenti della materia così come li conosciamo, ma l’osservazione, per quanto la loro natura sia nota rispetto ai componenti della materia oscura, non è affatto più facile.

Lo studio della radiazione cosmica di fondo, cioè la radiazione “eco” del Big Bang da cui si è iniziata l’espansione dell’universo, ha posto il problema dei “barioni mancanti”. Sommando tutta la materia osservabile dall’uomo costituita da galassie, stelle e pianeti ed asteroidi, non si arriva nemmeno alla metà della quantità di materia barionica prevista.

Per questo motivo i cosmologi hanno teorizzato la presenza di un plasma, un gas molto denso e ad elevate temperature, diffuso tra le galassie che conosciamo e definito warm-hot intergalactic medium, WHIM,che è visibile solo nello spettro del lontano ultravioletto e dei raggi X a bassa energia, proprio gli spettri che telescopi come Chandra e XMM-Newton sono destinati ad osservare. L’alone di gas potrebbe allora essere proprio la materia barionica mancante che gli astronomi cercano per completare il puzzle del cosmo.