Il ritorno dei pidocchi: l’allarme c’è. Ma solo su internet

di @Fraq
Pubblicato il 27 Settembre 2012 - 08:00| Aggiornato il 25 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA

Signori, oggi si parla di pidocchi. Già vi grattate.
Ed è probabile che li abbiate.
Va bene, faccio outing: li ho avuti a luglio, in vacanza in montagna. Una mattina ci siamo svegliati grattandoci furiosamente tutti la testa. Immediatamente il sospetto è caduto su mia figlia e sulla sua amica: erano entrambe “abitate”. Rapida verifica su tutto il gruppo e panico collettivo.
Che si fa?
Appellandomi alla Rete, che tutto sa, ho annientato le bestiole e mi sono conformata al regime che prevede trattamenti settimanali

Ma su internet ho scoperto che i pidocchi stanno infestando le nostre città e che il problema sembra assumere dimensioni da allarme sanitario. I farmacisti confermano. Tutti quelli interpellati in questi mesi, chiosano con un laconico “non se ne esce”.
La colpa pare sia di noi genitori: non controlliamo, non preveniamo e soprattutto non avvisiamo.

Perchè l’allarme c’è ma nessuno lo lancia. Complice una cultura contadina ancora presente nell’ombra, viviamo come una vergogna la sola idea di ospitare parassiti sulla nostra testa o su quella dei nostri figli. Li associamo alla sporcizia mentre -ho scoperto- i pidocchi amano le testoline belle pulite

Nella vergogna, interveniamo tardi e male, magari limitandoci a uno shampoo ripieno di chimica e ignorando l’antica ma validissima pettinessa.

In più, nessuno ci educa. Le scuole non ospitano campagne ad hoc, medici di base e farmacisti nemmeno.
Pochi sanno riconoscerli perchè chi aveva la “competenza” è morto o ha deficit di vista.
Però un dato è certo: i bambini italiani si grattano come scimmie.

Parlando davanti ai cancelli degli istituti, senti genitori che danno la colpa agli immigrati. Mettiamo anche che fosse vero, per uno che li porta c’è qualcuno che li alleva, borghesemente, nella vergogna delle mura domestiche.

Ora, se Umberto Veronesi è riuscito a far entrare la parola “cancro” nel vocabolario dei cittadini, possibile che nessuno si preoccupi di integrare “pidocchio” tra le parole da usare senza vergogna?
Ci pensa la Rete, certo, disegnando uno scenario da allarme che resta inascoltato.
Abbiamo appena imparato a farci dare lo scontrino, figurati se accettiamo di ritornare alla cultura contadina che imponeva lunghe e reciproche spidocchiate. Tra l’altro, la socialità ci guadagnerebbe, ce lo insegnano i primati.

Ancora una volta, queste informazioni le avete trovate su internet.

@Fraq