Spionaggio a Berlino Est, il tunnel scavato da Cia e MI6 per ascoltare i sovietici

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Gennaio 2017 - 06:15 OLTRE 6 MESI FA
Berlino Est, il tunnel costruito da Cia e M16 per ascoltare i sovietici

Berlino Est, il tunnel costruito da Cia e M16 per ascoltare i sovietici

LONDRA – “Operazione Gold” è una storia di spionaggio e controspionaggio risalente al 1953. Fu un’operazione congiunta tra il MI6 (Servizi Segreti britannici) e la Cia, nata con lo scopo di scoprire dove passassero i cavi telefonici del quartier generale dell’Armata Russa a Berlino e ascoltare le loro conversazioni. Attraverso un tunnel che raggiungeva la zona occupata dai Russi, si cercavano i cavi telefonici e la possibilità di ascoltare qualsiasi loro comunicazione.

“Operation Gold” ispirò anche “The Innocent”, il film del 1993 di John Schlesinger con Isabella Rossellini e Anthony Hopkins. L’operazione è stata uno tra le più audaci durante la guerra fredda: attraverso la costruzione di un tunnel sotterraneo che passasse sotto la Berlino divisa in due, si sarebbe potuto ascoltare e spiare le comunicazione sovietiche, scrive il Daily Mail.

Il progetto nato nel 1950 che oggi potrebbe sembrare assurdo, per gli Stati Uniti e la Gran Bretagna era essenziale: i sovietici erano passati dalle trasmissioni radio alle telefonate e per ascoltarle era indispensabile connettersi con quelle linee. 
Il progetto nacque così. La costruzione durò due anni e si bloccò a causa di un agente infiltrato.  Il nome in codice, per la Cia era “Operation Gold” mentre per gli inglesi era “Operazione Cronometro”, una variante più complessa dell'”Operation Silver” progettata a Vienna dal MI6.

Nel 1951, un ingegnere della Cia con nome in codice “G”, fu contattato dai vertici della stessa Cia per realizzare un nuovo progetto.  “L’unica domanda, fu se un tunnel poteva essere scavato in segreto” raccontò G, che rispose che non era possibile e che il tutto dipendeva dalla dimensione, dal tempo, e dai costi. G visitòil tunnel Brooklyn-Battery, costruito nel 1948 sotto l’Upper Bay di New York, per studiare come realizzare la struttura. G dovette rispondere a una domanda quasi impossibile: come rimuovere 3.100 tonnellate di terreno sotto Berlino, abbastanza da riempire 20 salotti, senza che nessuno se ne accorgesse.  La soluzione pensata e realizzata da G, fu quella di spostare la terra per realizzare un edificio con una cantina che poteva essere lentamente riempita di materiale. Tra le altre cose, c’era anche da considerare il rivestimento del tunnel in acciaio, così che potesse sopportare il peso delle 60 tonnellate dei carri armati sovietici che rombavano sulle strade soprastanti.

Per ridurre al minimo il tintinnio e altri rumori, furono realizzati rivestimenti in gomma. Il team costruì un “magazzino” sul settore americano a sud-ovest di Berlino, noto come Altglienecke. Sarebbe poi stato scavato un tunnel, dalle fondamenta fino alla zona occupata dai sovietici, così da sfruttare le linee di telecomunicazione.  Dopo tre anni di preparazione, la squadra era pronta: un piano perfetto, sempre che non fosse stato scoperto dai sovietici.

Lo scavo è iniziato nel 195, con una squadra che procedeva lentamente ma inarrestabile. Con l’arrivo dell’inverno si presentò un altro problema: il calore del tunnel aveva sciolto il ghiaccio delle strade soprastanti.  Fu montata l’aria condizionata, affinché il tunnel rimanesse gelido e fossero in grado di allontanare i sospetti.  Dopo un anno, riuscirono a raggiungere i cavi e iniziò il lavoro più difficile.  Gli artificieri britannici, per raggiungere i cavi avevano dovuto scavare verso l’alto rimuovendo solo 2,5 centimetri di terreno alla volta; un lavoro  che, come raccontò G, “richiedeva estrema pazienza e abilità”.  Nel maggio 1955 infine, si iniziò ad ascoltare le comunicazioni dai cavi, che venivano registrate su bobine e inviate a Londra e Washington.

Finito, il tunnel era lungo 450 metri.  In un anno, il team produsse 50mila bobine, 443mila conversazioni trascritte integralmente, 40mila ore di conservazioni telefoniche, 6 milioni di ore di messaggi dalla telescrivente e un totale di 1.750 rapporti di intelligence. Quello che però non sapevano era che i sovietici sapevano tutto. Ad avvertirli era stato George Blake, una talpa interna al MI6.

I sovietici chiusero un occhio sull’operazione per evitare che saltasse la copertura di Blake. Il 21 aprile 1956, dopo che Blake aveva ricevuto una promozione che lo avrebbe fatto diventare famoso, i soldati sovietici e della Germania Est fecero irruzione nell’estremità orientale del tunnel.  Lo spionaggio fu definito dai sovietici una “violazione delle norme del diritto internazionale” e un'”azione da gangster”.

La Cia afferma che l’ingegnosità dell’operazione venne acclamata in tutto il mondo e che la realizzazione del tunnel ha reso è stato qualcosa di immenso dal punto di vista tecnico.

Blake, di idee marxiste-leniniste, ha continuato a lavorare come talpa fino al 1961. In quell’anno, l’agente venne scoperto.  Venne arrestato e confessò. Condannato a 42 anni di carcere, la più lunga mai emessa da un tribunale britannico, nel 1961 riuscì a fuggire in Russia dove a 94 anni tutt’ora vive con una pensione del governo.  Nel 2007, in occasione del suo 85° compleanno, Vladimir Putin lo ha insignito dell’onorificenza “Ordine dell’Amicizia”.