Bocciare? Ocse: “Inutile”, Italia d’accordo: ripetenti rari, 0,8% alle primarie

Pubblicato il 2 Luglio 2012 - 09:13 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Bocciare o non bocciare? Questo il dilemma che arriva durante gli scrutini nelle aule italiane. L’Ocse risponde no: “Sono un costo che non migliora i risultati complessivi”. La scuola di Pontremoli, Massa Carrara, che ha riaperto il dibattito bocciando 5 bimbi in prima elementare, ha detto sì: “Non sanno leggere, nemmeno in stampatello, né contare”. Nonostante la cronaca i numeri parlano chiaro. La bocciatura nella scuola elementare italiana è una rarità. Nell’anno scolastico 2007/2008 i bocciati sono stati lo 0,8%. Nel 2008/2009 la percentuale è scesa allo 0,6%, dato che è rimasto stabile fino al 2010/2011. Nel 1952/1953 i ripetenti della scuola elementare erano il 19,78 percento.

Nella scuola media invece i dati sono altalenanti.Nel 2007/2008 gli studenti bocciati in prima media furono il 3,8percento, mentre nel 2009/2010 schizzarono al 5,5percento. Nel 2010/2011 scesero  di nuovo, raggiungendo il 5,2 percento. Alle scuole superiori invece i rimandati furono il 26,8 percento nel 2007/2008,  per salire al 27,4 percento nel 2010/2011, ma di questi solo il 15,1 percento fu bocciato.

Con la reintroduzione dell’ammissione agli esami di maturità il numero di non ammessi passò del 4 percento nell’estate 2007 al 5,9 percento del 2010, con un leggero calo al 5,6 percento nel 2011. Ma tra non ammessi e bocciati agli esami il dato totale è di 6,6 percento di ripetenti del 2007 al 7,2 percento nel 2011, in calo dal 7,7 percento registrato nel 2010.