La dieta che fa stare meglio? Il mirror fasting, o digiuno dagli specchi

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 20 Agosto 2012 - 19:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Niente Dukan o Zona: la dieta che fa meglio all’autostima è quella dello specchio. Dura un mese, e richiede altrettanta forza di volontà delle altre diete: perché per un mese, o anche di più, si vive senza vedersi.

Resistere alla tentazione di buttare un occhio per controllare che i capelli siano a posto, i vestiti in ordine, lo sguardo non troppo stanco non è facile. Gli specchi ci perseguitano non solo tra le mura domestiche, ma nei pochi centimetri quadrati degli ascensori, nei bagni dei locali o dell’ufficio, in automobile, sullo smartphone. E noi perseguitiamo loro anche dove non ci sono, con l’ego o l’occhio che cadono dovunque qualcosa ci rassicuri sul come appariamo agli altri.

C’è però da dire che disintossicarsi dalla propria immagine dà i suoi frutti. Lo garantisce non solo la creatrice del Mirror Fasting, cioè del “digiuno da specchi”, la scrittrice americana Autumn Whitefield-Madrano, ma anche tutto il successo che la sua idea sta riscuotendo.

Le preoccupazioni sull’abbinamento giusto, sul trucco un po’ sbavato o sulla pettinatura non perfetta svaniscono. Più sereni e leggeri. Certo, prima di un colloquio di lavoro magari sarà meglio buttare una rapida occhiata allo specchio.

Ma basta guardarsi intorno per rendersi conto che l’uso dello specchio non serve poi a molto. Per capire che un abito giallo su una carnagione diafana o una minigonna a sessant’anni non stiano bene non serve uno specchio. E’ sufficiente il buonsenso. Di quello sì è meglio ricordarsi di non digiunare.