Gb, Londra. Gesuiti che 116 anni fa respinsero Oscar Wilde, ora accolgono i gay

Pubblicato il 16 Febbraio 2013 - 19:35| Aggiornato il 7 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA, GRAN BRETAGNA – Il poeta Oscar Wilde 116 anni fa si rivolse alla chiesa dell’Immacolata Concezione nel quartiere londinese di Mayfair per chiedere rifugio, dopo una condanna per sodomia e due terribili anni di lavori forzati, ma gli venne chiusa la porta in faccia. Oggi, invece, i gesuiti che gestiscono la chiesa sono pronti ad accogliere decine di cattolici omosessuali e transessuali che andranno li’ per assistere alla messa.

La decisione e’ stata presa dall’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, capo della chiesa cattolica di Inghilterra e Galles, che cosi’ di fatto concede una nuova sede alle ‘Soho Masses’, le speciali funzioni religiose dedicate agli omosessuali, che prima dello stop da parte degli stessi vertici della chiesa si svolgevano presso la parrocchia di Nostra Signora dell’Assunzione nel quartiere di Soho.

L’alto prelato ha tuttavia sottolineato, riferisce il Guardian, che, nonostante la Chiesa sia ben felice di offrire sostegno pastorale alla comunita’ gay, non cambiano le sue idee in materia di moralita’ sessuale: l’unione fra persone dello stesso sesso viene del tutto condannata.

Le posizioni di Nichols sono state particolarmente dure nei confronti della legge britannica sui matrimoni omosessuali, che ha di recente ricevuto l’approvazione in prima lettura da parte della Camera dei Comuni. Il primate aveva parlato di proposta confusa e accusato il premier britannico, David Cameron, di superficialita’. Il provvedimento e’ stato poi modificato, dando la possibilita’ ai vertici religiosi di decidere se celebrare o meno le nozze gay.

La comunita’ omosessuale di Londra e’ divisa sull’annuncio della diocesi. Renate Rothwell, una fedele del ‘gregge’ di Soho, non e’ contenta della nuova ‘casa’ a Mayfair: ”Non ci saranno piu’ funzioni speciali dedicate a noi – ha detto – La Chiesa mi ha deluso. Avevamo costruito una comunita’ a Soho e ora ci trasferiranno nella chiesa gesuita”. Di diverso avviso e’ un organizzatore delle ‘Soho Masses’, Mark Dowd, che ha espresso grande solidarieta’ per la scelta molto coraggiosa di Nichols.

Non la prenderanno bene i cattolici conservatori, pero’, che gia’ in passato avevano usato parole molto dure contro l’alto prelato, accusandolo di essere troppo tollerante. Lo hanno chiamato ”quinta colonna in missione per distruggere il cattolicesimo come lo conosciamo” e anche ”proverbiale lupo con la mitria”