Gioco illegale, sequestrate centinaia di slot in tutta Italia. Il proibizionismo aumenta l’illecito

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Dicembre 2019 - 13:04 OLTRE 6 MESI FA
Gioco illegale, sequestrate centinaia di slot in tutta Italia. Il proibizionismo aumenta l'illecito

Gioco illegale, sequestrate centinaia di slot in tutta Italia. Il proibizionismo aumenta l’illecito

ROMA – Gioco illegale, sequestrate centinaia slot in tutta Italia. Ancora una volta scoperte sale slot illegali con macchinette non registrate. L’ennesimo segnale che il proibizionismo messo in atta dal Governo sul gioco legale non fa altro che alimentare il canale dell’illecito. Nello specifico il caso di oggi riguarda alcune persone che avevano installato centinaia di apparecchi del tutto simili a slot machine, ma in realtà non avevano alcuna autorizzazione né il collegamento con la rete telematica dello Stato, perché spacciati per fantomatici “dispositivi medicali contro la ludopatia”. Per questo la polizia ha proceduto al sequestro di centinaia di videoslot in Piemonte, Calabria, Emilia Romagna e Toscana. Cinque le persone indagate. L’operazione nasce in seguito alle indagini condotte dalla polizia di Roma, Torino e Vercelli e dalla Guardia di Finanza di Torino.

Gli apparecchi illeciti, in sostanza, si differenziavano da quelli legali unicamente per il fatto che accettavano gettoni al posto di monete e, se da una parte non venivano in alcun modo garantite le probabilità di vincita fissate esplicitamente dalle norme di settore, dall’altra erano scollegate dalla rete telematica dello Stato evadendo completamente il pagamento delle imposte. Il costo del gettone, è stato accertato dagli investigatori, era di un euro. Anche la vincita, ricevuta in gettoni, poteva poi essere convertita in denaro. L’indagine si è concentrata sugli apparecchi sviluppati da una società con sede in provincia di Reggio Calabria e, di fatto, amministrata da un soggetto con precedenti penali anche in materia di gioco d’azzardo.

Gli apparecchi illeciti, in sostanza, si differenziavano unicamente per accettare gettoni al posto di monete e, da una parte non venivano in alcun modo garantite le probabilità di vincita fissate esplicitamente dalle norme di settore, dall’altra non vi era alcun collegamento con la rete telematica dello Stato. La Procura della Repubblica di Torino, all’esito delle indagini, ha codelegato all’esecuzione delle perquisizioni e dei sequestri in corso il Servizio Centrale Operativo di Roma della Polizia di Stato, le Squadre Mobili di Torino e Vercelli e i militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Comando Provinciale di Torino.

L’indagine si è concentrata sugli apparecchi sviluppati da una società con sede in Provincia di Reggio Calabria e, di fatto, amministrata da un soggetto con precedenti penali anche in materia di gioco d’azzardo. Le slot machine “camuffate” invece di ridurre le conseguenze della ludopatia in realtà ne amplificavano gli effetti avversi e la portata del fenomeno. Nello specifico le video slot, essendo prive di collegamento alla rete telematica nazionale, evadevano completamente le imposte. I gettoni da introdurre negli apparecchi, seppur pubblicizzati come gratuiti, di fatto venivano sistematicamente convertiti in denaro dall’esercente, come è stato rilevato nel corso dei controlli, pertanto i clienti ricevevano i gettoni dietro pagamento, in rapporto 1 € a 1 gettone, con la possibilità di convertire i jackpot in denaro.(Video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).