Inemuri, sonnellino del Giappone: l’arte di (non) dormire

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Settembre 2016 - 06:25 OLTRE 6 MESI FA
Inemuri, sonnellino del Giappone: l'arte di (non) dormire

Inemuri, sonnellino del Giappone: l’arte di (non) dormire

TOKYO – Il segreto del successo, secondo qualcuno, sarebbe imparare a dormire come i giapponesi. Cioè appisolarsi dove capita, senza problemi. Sono i loro famosi pisolini, o meglio, gli inemuri. 

Si tratta, spiega Ilaria Betti su Huffington Post, di una pratica diffusa che consiste nell’addormentarsi in pubblico: durante una conferenza, a scuola o sui mezzi pubblici. Una usanza diffusa perché in Giappone di notte si dorme davvero poco: meno che in tutti gli altri Paesi del mondo. Tutto per i ritmi di lavoro e di studio a dir poco frenetici.

Così addormentarsi in pubblico è quasi un segnale di quanto si ha lavorato, e quindi degno di onore. La dottoressa Brigitte Steger, lettrice alla facoltà di studi giapponesi dell’Università di Cambridge, ha spiegato alla Bbc che cosa si nasconde dietro all’arte giapponese dell‘inemuri. 

“Se dormire a letto è considerato un qualcosa da pigri, perché dormire durante un evento o al lavoro non è invece visto come espressione di indolenza?, si domanda la dottoressa nell’articolo. Che senso ha che i bambini rimangano svegli fino a tardi a studiare e si addormentino poi durante le lezioni?”.

Dopo aver studiato il fenomeno per anni, la dottoressa Steger spiega il motivo:

L’inemuri non è considerato affatto dormire. Viene visto diversamente dal dormire e anche dallo schiacciare un pisolino. Che senso potremmo dargli? Un indizio si trova nella parola, composta da due parti: ‘I’ che significa ‘essere presente’ in una situazione e ‘nemuri’ che significa ‘dormire'”.

L‘inemuri, in altre parole, viene considerato un “dormire restando presenti a se stessi”, un momento in cui ci si abbandona senza disturbare chi è attorno a noi, una sorta di sogno ad occhi aperti che dura poco e non dà fastidio, perché appena richiesto la persona che si è “abbandonata” torna in sé. Anche la postura resta la stessa.

Si tratta quindi solo di una assenza temporanea del corpo dopo ore di lavoro o di studio. Qualcosa di molto lontano dalla pennichella mediterranea.