“Rapire donne è da delinquenti, vendicarsi è da dissennati”: a Napoli e Venezia non leggono Erodoto

di Sergio Carli
Pubblicato il 15 Novembre 2016 - 08:30 OLTRE 6 MESI FA
"Rapire donne è da delinquenti, vendicarsi è da dissennati": a Napoli e Venezia non leggono Erodoto

“Rapire donne è da delinquenti, vendicarsi è da dissennati”: a Napoli e Venezia non leggono Erodoto. Uomo ucciso, ragazzo pestato per gelosia

“Rapire donne è azione da delinquenti, ma preoccuparsi di vendicare delitti del genere è pensiero da dissennati: l’ unico atteggiamento degno di un saggio è non tenere il minimo conto di donne rapite , perché è evidente che non le si potrebbe rapire se non fossero consenzienti”.

Così scrisse Erodoto, storico greco e padre della storia, 2.500 anni fa, a proposito della guerra di Troia, causata, appunto, dal rapimento di Elena da parte di Paride, figlio del re Priamo, che abitava, appunto, a Troia, più o meno dove oggi sorge la parte europea di Istanbul.

Sempre che, sotto sotto, non ci fossero altre e più vere ragioni: il controllo del traffico dall’Oriente verso il Nord Europa, che già a quei tempi creava, faceva ricchi o distruggeva città e imperi.

Erodoto riferisce il pensiero dei “barbari”, cioè dei troiani stessi, probabilmente di stirpe persiana e comunque non greci.

Non sempre a dire il vero è così. Un pezzo di storia d’ Italia è stato fatto quando una ragazza siciliana, Franca Viola, rapita e violentata da un giovane mafioso, rifiutò le nozze riparatrici e lo mandò in galera perché lei al rapimento non era consenziente.

Ma due episodi di cronaca nera riportano d’attualità quelle parole, scritte due millenni e mezzo fa: l’ uccisione in duello rusticano sulla piazza di San Donà del Piave di un uomo reo di avere insidiato la donna di un boss della Mala del Brenta mentre costui era in carceren (anche qui pare ci fossero di mezzo questioni di soldi) ; il pestaggio a sangue, ad Afragola di un ragazzo di 17 anni reo di essere uscito con la donna di un pregiudicato in carcere.

Profondo Nord e profondo Sud uniti dal machismo, nella concezione della donna come proprietà privata, che vale tante pecore o cammelli. Sembra che siamo ancora ai tempi della lettera scarlatta, quando in fronte alle adultere veniva impresso a fuoco il marchio A. Nell’ Italia dei diritti senza doveri, c’è un diritto più grande di tutti, la libertà e tra le libertà di cui una donna deve poter usufruire, c’è anche quello di amare chi vuole e se vuole di essere anche mignotta.