Due padri gay grazie a una mamma surrogata

Pubblicato il 18 Luglio 2011 - 09:56 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Due padri gay e una famiglia con due bambini grazie a una mamma surrogata: la storia è quella di Tommaso Giartosio, Gianfranco Goretti e  i loro figli, Lia e Andrea. Giartosio presenta «Fahrenheit» su Radiotre. Gianfranco Goretti, insegnante in un istituto romano e sono andati entrambi a Torino per raccontare la loro storia di un amore con figli nonostante la diversità: «Gestazione per altri» o «surrogacy».

Nel 2002 grazie a un’agenzia californiana hanno trovato la mamma che dava loro gli ovuli: «La nostra storia l’abbiamo già raccontata ma questo appuntamento è il primo in un contesto allargato», dice Patò, papà Tommaso, mentre prepara la merenda a Lia. Papacco, papà Gianfranco, è alle prese con Andrea, che corre intorno al tavolo. Il cielo minaccia pioggia e c’è il bucato da mettere in salvo. «Ci siamo conosciuti nel ‘95, nel ‘98 ci siamo sposati con un matrimonio senza valore legale. È stato allora – ricorda Tommaso – che abbiamo cominciato a ragionare sull’idea di avere figli».

«È un impegno economico importante, ma non così diverso – dice Gianfranco – dalla spesa che affronta chi si rivolge all’adozione internazionale». «La donna sceglie i genitori del bambino e i genitori scelgono la donna», spiega Tommaso. «Bisogna anche decidere cosa fare in caso di gravidanza problematica, plurigemellare e così via. Serve avere identità di vedute. Noi – spiega Tommaso – abbiamo avuto la fortuna di incontrare Nancy. Nancy è un’infermiera professionale che aveva già avuto quattro figli e non ne voleva altri. È stata lei nel 2006 a partorire Lia e nel 2008 Andrea. C’è ancora un rapporto forte».

Lei, la mamma surrogata si chiama Nancy: «Nancy è stata nostra testimone di nozze in California. Lia e Andrea sono cittadini americani – dice Tommaso – là portano entrambi i nostri cognomi. In Italia hanno solo il cognome del padre biologico: Lia il mio, Andrea quello di Gianfranco»