“Si vivrà fino a 137 anni…nel 2345”: il futuro “gluten free” by The New Yorker

Pubblicato il 18 Luglio 2012 - 17:05 OLTRE 6 MESI FA
La croce ansata, il simbolo egizio della vita eterna

ROMA – Vivere fino a 137 anni? Sarà possibile nel 2345. In un fantascientifico, ma non troppo, futuro il mondo sarà privo di glutine. Le migliori università saranno sulla Luna. La lotta al razzismo non vedrà più lo scontro tra bianchi e neri, ma tra latini e asiatici contro il resto del mondo. Le auto saranno alimentate da un carburante naturale, ovviamente anche questo senza glutine. Le scarpe? Più piccole, l’uomo del futuro avrà solo 4 dita per una strana mutazione genetica. Questi sono solo alcuni dei possibili scenari per la “visione di un futuro”, il post pubblicato sul blog del The New Yorker da Bob Odenkirk.

D’altronde il progresso scientifico e tecnologico si muove a velocità prossime a quelle della luce. Il genoma umano è stato disvelato e la medicina promette, in pochi anni, cure per ogni patologia: dai tumori all’hiv, dall’Alzheimer alla celiachia o ancora al diabete. Vaccini e terapie che oggi sembrerebbero quasi miracolosi, interventi chirurgici all’avanguardia. Tutto questo per cosa? Per scoprire forse un giorno, a quanto pare non troppo lontano, il segreto della vita (quasi) eterna.

Ma quanto di vero potrebbe esserci nelle parole di Odenkirk? Il confine tra immaginazione e realtà diviene spesso fin troppo sottile. Negli ultimi 100 anni, se non meno, le scoperte scientifiche hanno portato l’uomo a realizzare tecnologie che fino a poco tempo prima sembravano destinate a rimanere nell’immaginario della pura fantascienza.

E per ogni battaglia (scientifica e tecnologica) vinta, un nuovo nemico da abbattere si presenta. E allora ecco che la spiga sbarrata diventa il nuovo simbolo della lotta ad un pericoloso male moderno. Il glutine sarà bandito dalla società civilizzata. La richiesta già arriva alla ribalta nelle recenti cronache. Due ricercatrici americane hanno chiesto al Congresso di marchiare (a fuoco) i prodotti “gluten free”, senza glutine.

Un problema che nel 2367 non affliggerà più la popolazione dei celiaci. O la popolazione dei presunti tali, che solo in Italia conta un milione di “falsi” malati. Addio all’imbarazzo del cameriere o della commessa di turno, dallo sguardo spaurito e impreparato alla domanda: “C’è glutine qui?”. Ore di subbi saranno risparmiate. Il glutine sarà debellato.

Sconfitte le intolleranze alimentari, ben altre intolleranze saranno il problema. Bianchi contro neri? Non più, il mondo sarà nelle mani di asiatici e latini. E non sorprende se già oggi la Cina avanza come potenza mondiale, affossando i suoi artigli, per ora, nei soli mercati come quello bancario americano. Sono di più e apparentemente meglio organizzati, forse questo sarà sufficiente tra 300 anni per stabilire la loro “superiorità”.

Glutine sconfitto, razzismo dilagante e (forse) antiestetici piedi con solo 4 dita. Anche le favolose scarpe italiane andranno rivoluzionate. E se il futuro ci prospetta tali e tante altre i(ni)mmaginabili novità, una sola certezza non spaventa. Che si vivrà abbastanza per vedere quelle del secolo successivo. Un fortuna, sempre che di fortuna si possa parlare, che (ahimé) non toccherà ai nati nel XXI secolo.