Aaron Hernandez, suicidio in cella con rituale: sulla fronte un versetto della Bibbia

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2017 - 08:10 OLTRE 6 MESI FA
Aaron Hernandez, suicidio in cella con rituale: sulla fronte un versetto della Bibbia

Aaron Hernandez, suicidio in cella con rituale: sulla fronte un versetto della Bibbia

NEW YORK – Un suicidio misterioso, che sembra quasi una morte rituale. E’ finita in una cella del Massachusetts la gloriosa carriera sportiva di Aaron Hernandez, stella della National Football League e dei New England Patriots. Condannato all‘ergastolo nel 2015 per omicidio, Hernandez si è impiccato usando un lenzuolo attaccato alle sbarre della finestra, ha detto il portavoce del Dipartimento alle Prigioni del Massachusetts, Christopher Fallon.

Ma si tratta di un suicidio particolare, quasi un rituale. Perché prima di uccidersi Hernandez si è scritto sulla fronte con un pennarello rosso un versetto della Bibbia. “Perché Dio ha amato così tanto il mondo da dare il suo figlio unigenito, così che chiunque crede in lui non morirà, ma vivrà di vita eterna”, recita il verso, tratto dalla versione del re Giacomo del Nuovo Testamento.

Hernandez era stato condannato due anni fa all’ergastolo per l’omicidio nel 2013 di Odin Lloyd, un giocatore semiprofessionista di football e boyfriend della sorella della sua fidanzata Shayanna.

Solo venerdì scorso l’ex atleta era stato assolto per l’assassinio nel 2012 di altri due uomini fuori da un night di Boston. Giudicato colpevole di possesso illegale di armi e condannato a una pena aggiuntiva di quattro anni di prigione, l’ex campione era scoppiato in lacrime alla lettura del verdetto: Shayanna aveva portato in aula una bimba di quattro anni, la figlia della coppia.

Hernandez era cresciuto in un quartiere ghetto di Bristol, Connecticut, e non si era mai liberato dai legami con la piccola criminalità che aveva accompagnato la sua adolescenza. Reclutato a 17 anni dall’Università della Florida, anche in quei giorni Aaron era finito nei guai per risse e droga.

I Patriots, con cui ha giocato il Super Bowl nel 2011 segnando un touch down ma perdendo 21-17 contro i NY Giants, avevano fatto la sua fortuna. Nel 2012, dopo un primo contratto triennale, aveva rinnovato per 40 milioni di dollari. L’anno dopo la tragedia: l’assassinio dell’amico in un parco industriale di Boston era stato l’ultimo episodio in una serie di imbarazzi della NFL per comportamenti violenti dei suoi atleti, finiti in processi il più celebre dei quali è stato quello alla superstar OJ Simpson.