Anna Frank, Claudio Lotito in aereo verso Roma: “Famo ‘sta sceneggiata”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2017 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA
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Il presidente della Lazio, Claudio Lotito depone una corona di fiori presso la Sinagoga di Roma, dopo la vicenda delle foto di Anna Frank in Curva Sud

ROMA – Dopo lo scandalo delle figurine di Anna Frank in maglia giallorossa che i tifosi della Lazio avevano lasciato come ricordo nella curva romanista e prima della visita “riparatoria” alla Sinagoga di Roma, Claudio Lotito è stato pizzicato mentre affermava: “Famo sta sceneggiata”.

Come riporta il Messaggero in un articolo a firma di Lorenzo De Cicco, il presidente della Lazio, lunedì sera, sull’aereo che da Milano Linate lo ha portato allo scalo di Fiumicino, è stato ascoltato da diversi passeggeri mentre si lasciava andare ad altre considerazioni: “Famo sta sceneggiata”. “Il rabbino è a New York, er vice rabbino ci sarà?”, chiede Lotito ai collaboratori. “Non valgono un ca*** questi. Hai capito come stiamo?”.

Successivamente, ha deposto tre corone di fiori al Tempio Maggiore e, in favore di telecamera, ha condannato le immagini antisemite.

La smentita di Claudio Lotito

Claudio Lotito smentisce di aver parlato di “sceneggiata da fare”, come riferito dal Messaggero a proposito della sua visita di ieri alla Sinagoga, e minaccia querele: “Non ho mai detto quella frase”. Il presidente della Lazio trova come testimone il parlamentare del Pd Dario Ginefra, vicino di posto in prima fila sull’aereo delle 20 di lunedì da Milano a Roma: “Lotito – racconta all’ANSA Ginefra – all’atterraggio a Roma cercava disperatamente un contatto attraverso i suoi col rabbino capo di Roma che però era a New York: questo è vero, ho sentito la ricerca di un contatto. La frase ‘facciamo questa sceneggiata’, invece io non l’ho sentita’”.

“Lotito è un uomo che per idee politiche, credo sportivo e altre ragioni è quanto di più distante da me: non ho motivo di prendere le sue parti, ma quel che è giusto è giusto… Mi può essere sfuggita mezza parola, ma era evidente che il presidente della Lazio – prosegue il parlamentare del Pd – cercava di trovare un’immediata risposta all’idiozia commessa da una piccola parte della tifoseria biancoceleste, e francamente da parte sua non pareva ci fosse voglia di banalizzare il gesto”.

“Tra l’altro – conclude Ginefra – mi dà fastidio il falso perbenismo di chi tratta le persone più ruvide e spontanee come Lotito quasi fossero grottesche e poi gestisce in guanti bianchi damerini che hanno rapporti con curve condizionate da presenze criminali di stampo mafioso. Non mi piace questa doppia lettura del mondo sportivo”.