Anna Frank con maglia Roma: tifosi laziali antisemiti. Ma anche i romanisti…

di Alessandro Avico
Pubblicato il 6 Dicembre 2013 - 10:17 OLTRE 6 MESI FA

"Anna Frank tifa Lazio". "Anna Frank tifa Roma". Lazio-Roma: stessa città, stessi...ROMA – Anna Frank con la maglia della Roma. Negli ultimi giorni a Roma sono apparsi adesivi, attaccati su semafori, muri, cartelli stradali. Adesivi in cui appunto la donna simbolo della Shoah viene disegnata con la maglia giallorossa. Adesivi realizzati e appiccicati con ogni probabilità da tifosi della Lazio, ma che invece di rappresentare uno sfottò di cattivo gusto, segnano come sia diventato labile il confine tra mondo del calcio e razzismo. Lasciando un momento da parte le altre tifoserie italiane e il loro rapporto col razzismo, e concentrandoci per poche righe solo su Lazio e Roma, si scoprono, anzi si riscoprono, striscioni e cori che col calcio ovviamente hanno poco a che fare. Inutile sottolineare per l’ennesima volta che non stiamo parlando delle tifoserie in generale, ma di elementi presenti all’interno di esse, come accade in tutti gli  stadi italiani ogni domenica, e in tutte le città ogni giorno.

Capitolo Anna Frank. Tempo fa a Testaccio, noto quartiere giallorosso da sempre, comparve la scritta “Anna Frank tifa Lazio“. Una provocazione, quasi a voler dire “guarda, sono più razzista di te”. Ovviamente i tifosi della Lazio non ci stanno e rilanciano appunto con le figurine di Anna Frank con la maglia giallorossa. Capitolo finito? Hanno vinto loro? Neanche per sogno. La storia (calcistica?) di Roma, ci insegna e ci ricorda che di eventi simili troppi ce ne sono stati, e troppi ce ne saranno.

Era lo scorso 26 maggio, data della finale di Coppa Italia vinta dalla Lazio sui giallorossi grazie alla rete di Lulic. Quelli che credevano potesse essere l’occasione affinché lo sfottò si limitasse alla supremazia di campo, hanno dovuto fare i conti con messaggi ad alto contenuto offensivo e razzista. Striscioni in curva (“La storia è sempre quella, sul petto vuoi la stella”), accompagnati da scritte sui muri dei quartieri popolari della città: “Romanista ebreo”, “Ecco la tua stella”. La reazione era avvenuta ad un mese di distanza, in occasione della ricorrenza dell’86esimo compleanno della società giallorossa quando alcuni tifosi della Roma avevano lasciato sui muri di Testaccio scritte come “Anna Frank tifa Lazio” e “Laziale sionista”.

Molti, purtroppo, i precedenti: 29 aprile 2001, durante il derby Roma-Lazio venne esposto uno striscione indirizzato ai tifosi giallorossi con su scritto “Squadra di negri, curva di ebrei”. Il 29 gennaio 2006, in occasione della gara tra Roma e Livorno, nella settimana di commemorazione della tragedia della Shoah, dalla Curva Sud venne issato uno striscione che provocò le reazioni dell’allora presidente Franco Sensi e delle istituzioni tutte: “Lazio-Livorno: stessa iniziale, stesso forno”.

Poi i cori del derby del 16 ottobre 2011, anniversario della deportazione di oltre mille ebrei romani, quando, dalla Curva biancoceleste, si udì inveire contro gli avversari romanisti gli slogan “Giallorosso ebreo” e As Roma Juden Club. Ancora. Derby del 29 Novembre 1998, dalla Curva nord, un altro striscione: “Auschwitz la vostra patria, i forni le vostre case”. Che facciamo, ora ci scandalizziamo per due figurine?