Barcellona, i motivi della disfatta. E Messi sembra quello dell’Argentina

di Redazione blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2017 - 09:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Barcellona non pervenuto a Parigi. Il 4-0 subito dal Paris Saint Germain rischia di essere una di quelle partite svolta del calcio europeo. Forse non sarà il tramonto definitivo del Barcellona, del tiki taka che abbiamo conosciuto, del formidabile Barcellona che ha incantato il mondo e vinto tutto per anni, ma è sicuro che quell’epoca si sta ormai allontanando e il club catalano almeno in campo internazionale si sta normalizzando. In crisi il progetto di Luis Enrique. E dalla sconfitta europea più pesante dal 2012-13, quando il Bayern Monaco gli rifilò un netto 7-0 in 180 minuti, arrivano segnali di usura di alcuni dei giocatori chiave.

“Sono stati migliori di noi. Hanno giocato meglio, erano meglio messi tatticamente e ci hanno sovrastato fisicamente”. E’ stato il commento di una delle colonne del Barcellona, Sergio Busquets. Ma non è solo questione di tattica. Contro il Psg di Emery, il Barcellona è stato surclassato sotto ogni punto di vista.

E in Spagna c’era già chi aveva parlato di segnali preoccupanti, di un crollo che si avvicinava. Nonostante i risultati il Barcellona degli ultimi mesi aveva mostrato spesso un gioco rivedibile, una forma fisica non spumeggiante, ed era restato in piedi solo grazie ai lampi dei trio Messi-Neymar-Suarez.

Prendendo ad esempio il quarto gol del Psg firmato da Cavani, si vede la fragilità di una squadra che squadra non sembra più: Meunier porta palla per 50 metri indisturbato, senza opposizione. Quel pressing asfissiante che era un marchio di fabbrica del Barcellona è svanito in pochi istanti. Una squadra lunga che in mezzo al campo sembra usurata. Iniesta è probabilmente in fase calante, Busquets negli ultimi periodi è spesso alle prese con problemi fisici e l’ultimo arrivato, André Gomes, non convince.

E poi c’è Messi che a Parigi è stato in una delle sue peggiori versioni. Non ha mai creato un’azione, mai tirato e soprattutto ha perso tanti palloni a centrocampo (il gol di Draxler del 2-0 nasce da un suo errore). Sembrava  prosciugato, come non gli succedeva nemmeno nelle serate difficili e amare con l’Argentina.