Bernie Ecclestone accusato di corruzione in Germania: tangente da 44 milioni $

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2013 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
Bernie Ecclestone accusato di corruzione in Germania: tangente da 44 milioni $

Bernie Ecclestone accusato di corruzione in Germania: tangente da 44 milioni $ (Ap-LaPresse)

BERLINO, 17 LUG – Bernie Ecclestone accusato di corruzione dai giudici della procura di Monaco di Baviera. Il boss della Formula 1, nato 82 anni fa a Ipswich (nel Suffolk), patrimonio valutato in due miliardi di sterline, è uno degli uomini più ricchi e potenti della Gran Bretagna. Ora, per una maxi-tangente da 44 milioni di dollari, potrebbe finire in un carcere tedesco. Il codice penale in Germania infatti prevede per casi di corruzione pene detentive tra i tre mesi e i cinque anni, che possono salire fino a dieci nei casi più gravi.

Le indagini, iniziate anni fa, riguardano la vendita viziata dei diritti della Formula 1 da parte della banca tedesca Bayern-LB alla società di private equity Cvc. Il passo compiuto dalla procura di Monaco era atteso da tempo: incriminare per corruzione il patron del circus automobilistico più seguito al mondo, Ecclestone. Che però ostenta grande tranquillità.

Tradotta in inglese, l’incriminazione è stata già consegnata a Ecclestone – ha reso noto la portavoce della procura bavarese Margarete Noetzel.

Che Ecclestone sarebbe finito sul banco degli imputati lo si è iniziato a pensare quando, lo scorso luglio, il banchiere Gerhard Gribkowsky, ex membro del cda della banca tedesca Bayern-LB, era stato condannato dalla corte di Monaco a otto anni e mezzo per corruzione, malversazione ed evasione fiscale.

Gribkowsky aveva allora ammesso di essersi lasciato corrompere dal patron della Formula 1, pilotando la vendita dei diritti del circus in cambio di 44 milioni di dollari. Erano stati proprio gli avvocati dell’ex banchiere, aveva riferito la stampa, a chiedere l’incriminazione del potente britannico. Che per conto suo ha invece sempre ribadito di essere stato ricattato da Gribkowski, non di averlo corrotto.

“Non ho fatto nulla di illegale”, ha confidato Ecclestone intervistato dal tabloid Bild, e per questo “la questione non mi tocca veramente”. Ecclestone continua a non porsi affatto la questione di un passo indietro, ventilato in passato da più parti in caso di incriminazione. “Non capisco perché dovrei farlo. Continuerò a fare quel che ho sempre fatto: occuparmi delle mie questioni e a lavorare”. Il patron della Formula 1 non ha intenzione di sottrarsi alla giustizia tedesca. “Se dovrò essere presente ci sarò, certamente. Perché no?”, ha aggiunto nell’intervista, evitando però poi di considerare l’eventualità di aver compiuto qualche errore: “Non voglio dire nulla in proposito”.

La difesa di Ecclestone ha annunciato di voler depositare presso il tribunale in tempi rapidi una “estesa presa di posizione rispetto alle accuse”. Se effettivamente il caso arriverà in tribunale, non sarà prima del prossimo settembre, ha reso noto la stessa corte di Monaco.

A prescindere dall’esito di un eventuale processo, l’incriminazione da parte dei giudici tedeschi potrebbe segnare la fine del trentennale impero di Ecclestone sulla Formula 1. Chi lo conosce sa che non si dimetterà, ma sa anche che gli sponsor della F1 gli volteranno le spalle e allora gli sarà difficile restare. Nell’immediato, si allontana la prospettiva di vedere quotata la F1 al mercato azionario di Singapore.