Calcio scommesse: Beppe Signori e i due asiatici misteriosi

Pubblicato il 14 Giugno 2011 - 16:48 OLTRE 6 MESI FA

Beppe Signori (foto LaPresse)

CREMONA – Due asiatici misteriosi che arrivano in un raduno blindato prima di una partita che vengono fatti entrare perché il loro “passepartout” si chiama Beppe Signori. E’ successo a Bologna, città dove Signori ha vissuto gli ultimi anni da professionista e dove è un simbolo. Solo che ora la Procura di Cremona, quella che indaga sul calcio scommesse e ha arrestato tra gli altri anche Beppe Signori (i domiciliari sono stati revocati dal gip nel pomeriggio di martedì 14 giugno), vuole sapere chi siano quei due. Non per un capriccio: secondo l’accusa, infatti, per aggirare le restrizioni italiane, il “cartello” degli scommettitori puntava in Asia e quei due potrebbero entrarci qualcosa visto che al campo del Bologna sono entrati grazie a Signori, l’uomo definito “leader indiscusso” del gruppo di scommettitori nell’ordinanza di arresto.

Tutto inizia il primo maggio, il giorno in cui il Bologna (già di fatto salvo) gioca e perde la sua quarta partita consecutiva, 1-0 in casa del Milan che a fine anno vincerà lo scudetto. In città, nonostante la classifica sia tranquillizzante il clima è teso: il Bologna ha mollato e perde una partita dietro l’altra. L’allenatore Alberto Malesani opta per gli allenamenti a porte chiuse: centro sportivo blindato con tifosi e distrazioni fuori.

Un’eccezione c’è: quel giorno al centro sportivo di Casteldebole si presenta Beppe Signori. L’ex viene ovviamente fatto entrare solo che al ritiro del Bologna non si presenta solo: con lui ci sono due signori asiatici misteriosi. Ad un mese e mezzo di distanza, infatti, una cosa non è cambiata: nessuno sa chi siano quei due asiatici. E’ cambiato, però, in modo sinistro il contesto: Signori non è più l’ex in visita di cortesia ma un uomo agli arresti domiciliari (mercoledì decisione sul rilascio) accusato dalla procura di Cremona di essere proprio il tramite con un gruppo di scommettitori di Singapore.  Asiatici appunto.

Quel giorno Signori spiegò che i due in sua compagnia erano giornalisti. Qualcosa, però, come fanno notare su Repubblica Giuliano Foschini e Marco Mensurati non torna: “la società Bologna, interpellata dai giornalisti sue due asiatici, sembra cadere dalle nuvole. “Non ne abbiamo la minima idea – dice un portavoce a Foschini e Mensurati  – Quando abbiamo chiesto a Signori chi fossero ci ha risposto che si trattava di una troupe giornalistica”. Consultati i registri della società, però, non c’è traccia di nessun accredito: quei due signori asiatici entrati in un ritiro blindato di una squadra di serie A sono due fantasmi. “Fu una specie di improvvisata, quella di Signori. E, a oggi – continua il portavoce – non abbiamo alcun elemento che confermi o che smentisca la versione data quel giorno da Signori”.