Il sindacato dei calciatori avverte: “Contratto scaduto, la Serie A potrebbe scioperare”

Pubblicato il 14 Luglio 2010 - 17:27 OLTRE 6 MESI FA

“Drastiche iniziative sindacali”, ovvero un ritardo di trenta minuti al fischio d’inizio della prima giornata di serie A, domenica 29 agosto, o addirittura la serrata senza partite.

E’ la protesta alla quale si prepara l’Aic, il sindacato dei calciatori, se la Federcalcio non interverrà sulla situazione del contratto collettivo scaduto il 30 giugno e sulle nuove norme della Lega Pro che obbligano ogni squadra a schierare due Under 21 in Prima Divisione e tre in Seconda.

”Il contratto collettivo è scaduto il 30 giugno scorso – spiega all’Ansa il presidente dell’Assocalciatori, Sergio Campana – e per noi è in ‘prorogatio’, perchè la Lega di Milano non ci ha fatto sapere le sue proposte di modifica, che pure eravamo disposti a valutare e discutere. Ma ci risulta che gli accordi depositati in Lega dopo quella data sono ‘liberi’, ovvero possono essere in contrasto con l’accordo collettivo, e dunque con la legge 91 e con le norme federali”.

”Quanto alla Lega Pro – prosegue Campana -, noi siamo per i giovani, ma le politiche di tutela dei vivai devono essere fatte dalla Federcalcio, non dalle singole leghe con imposizioni demenziali come queste: l’obbligo di due o tre calciatori classe ’89 in campo comporta la necessità di averne altrettanti in panchina: vuol dire in tutto 480 Under 21, che il calcio italiano non ha. E soprattutto vuol dire far uscire dal circolo 480 giocatori ogni anno. Il prossimo anno toccherà anche agli ’89 di questa stagione, perchè sarà la volta dei ragazzi del ’90. Giovani sì, ma con meritocrazia. Così, altrimenti, che senso ha?”.

Il consiglio federale in programma venerdì, sottolinea Campana, ha ”all’ordine del giorno la discussione di questi due punti: la legge dice che nel contratto collettivo la Figc è una delle parti. E anche sulle politiche per i giovani il ruolo spetta alla federazione. Ci aspettiamo che il consiglio prenda iniziative. Diversamente, è assolutamente scontato che non rimarremo con le mani in mano, ma prenderemo drastiche iniziative sindacali”.