Calciomercato Roma, Gervinho – Hebei in dirittura d’arrivo

Pubblicato il 25 Gennaio 2016 - 17:44 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Calciomercato Roma. Il rapporto tra la Roma e Gervinho è ai titoli di coda. L’attaccate ivoriano, mentre il resto della squadra si sta allenando agli ordini di Luciano Spalletti dopo il ko con la Juventus, non è presente a Trigoria perché impegnato a trattare il suo addio.

La cessione del giocatore nel campionato cinese di calcio è ormai a un passo e potrebbe concludersi già in giornata.

Dopo la partenza di Gervinho il club giallorosso andrà a formalizzare l’operazione Perotti col Genoa, mentre è atteso a ore lo sbarco nella Capitale di El Shaawawy.

A sorpresa a strappare il sì di Gervinho non sarà il Jiangsu bensì un altro club cinese, l’Hebei, che in extremis si è inserito nella trattativa per portare l’ivoriano in Cina.

Il giocatore, che si trova ancora a Roma, potrebbe passare a Trigoria per salutare società e compagni. L’operazione dovrebbe fruttare alle casse del club giallorosso circa 15 milioni di euro.

Il caso Daniele De Rossi.
Associazione 21 luglio e Popica Onlus, organizzazioni impegnate nella promozione dei diritti umani di rom e sinti in Italia, auspicano un pronto intervento da parte della giustizia sportiva sul calciatore della Roma Daniele De Rossi, che avrebbe detto “zingaro di m…” all’attaccante croato della Juventus Mario Mandzukic.

L’ingiuria, ripresa dalle telecamere e diffusa dai media e sul web, “si connota – dicono le associazioni – per l’utilizzo di un linguaggio improprio e altamente offensivo che ha come conseguenza ultima quella di arrecare un danno alle persone appartenenti alla comunità rom e sinta e di contribuire a diffondere pregiudizi e stereotipi negativi nei loro confronti”.

La parola “zingaro”, infatti – spiegano in una nota – è un eteronimo imposto dalla società nei confronti di un gruppo che non si definisce così. Il termine è percepito come offensivo dai rom e dai sinti che vivono nel nostro Paese e, nel tempo, ha acquistato un’accezione fortemente negativa, paragonabile a un insulto razziale come, ad esempio, “negro”.

L’episodio di domenica sera allo Juventus Stadium giunge soltanto a pochi giorni dai pesanti insulti rivolti dall’allenatore del Napoli Sarri al tecnico interista Mancini; parole che hanno creato una forte ondata di indignazione e che sono costate al tecnico partenopeo due giornate di squalifica in Coppa Italia. Di fronte ai fatti di Torino, pertanto, Associazione 21 luglio e Popica Onlus si attendono dalla giustizia sportiva una risposta “almeno dello stesso livello, in modo da scoraggiare, in futuro, comportamenti simili da parte dei protagonisti del mondo del calcio e porre un deciso argine alla diffusione di sentimenti ostili e incitanti all’odio, che non possono e non devono trovare spazio nelle cronache domenicali dello sport più amato e seguito nel nostro Paese”.