Cassano: “All’Inter mi fanno sentire importante. Samp? Un giorno, forse…”

Pubblicato il 2 Ottobre 2012 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Cassano (LaPresse)

MILANO – “Al Milan non mi facevano sentire importante. Volevo giocare, o almeno che fossero chiari con me”. Antonio Cassano spiega così il suo addio al club rossonero e ringrazia ancora Ibrahimovic: “Se non ci fosse stato lui a sponsorizzarmi non so quanto avrei giocato. Galliani no, di lui non parlo”. “So che i tifosi rossoneri mi fischieranno durante il derby – ha detto Cassano nel corso del programma ‘Undici’, il nuovo talk show sportivo condotto da Pierluigi Pardo in onda alle ore 21.30 su Mediaset Italia 2 – ma io li ho sempre ringraziati per il sostegno durante i momenti negativi della mia carriera: purtroppo se ho litigato con loro è colpa di qualcuno”.

Quanto al Milan attuale “di sicuro i rossoneri hanno perso molto con la partenza di Thiago Silva: Ibra faceva gol, ma Thiago per la squadra era più importante”. “Non so se questo è il miglior Cassano di sempre, certo dal punto di vista realizzativo sì, anche se io ai gol preferisco gli assist. Nella mia carriera – ha aggiunto – non ho mai reso al cento per cento delle mie potenzialità, avrò fatto il 30-40%, ma va bene lo stesso. Per me l’importante è stare bene ed essere felice e qui lo sono. Alla Pinetina mi fanno sentire importante, da quello che conta di meno al presidente. Ho tanti nemici nel mondo del calcio, ma all’Inter mi vogliono bene”.

Il talento barese ha poi ripercorso le tappe della sua carriera: “A Roma e Madrid ho avuto il più grande allenatore della mia carriera: Fabio Capello. Ha fatto tanto per me e io poco per lui: non lo meritava, ma la stima che ci ha legato e ci lega tuttora è immensa. Se però potessi pagare per tornare indietro e non fare quello che ho fatto, non tratterei male Garrone, il presidente della Samp: mi voleva bene come un figlio, ora stiamo cercando di recuperare il rapporto. Anzi, mi piacerebbe chiudere la carriera in maglia blucerchiata e comunque Genova sarà la città dove vivrò quando avrò smesso di giocare”.

Cassano ha parlato anche di Nazionale: “Nel 2006 Lippi è stato onesto, mi ha chiamato per dirmi che non avrei fatto parte della spedizione in Germania. Nel 2010 invece mi sa che è stato qualche giocatore a parlare male di me a Lippi. Ora sto bene, ma deciderà Prandelli se sarò all’altezza della maglia azzurra. Sono l’uomo degli Europei, ma sogno di giocare il Mondiale in Brasile“.

Il discorso poi è scivolato sul campionato: “La Juve – ha ammesso – in questo momento non ha rivali, può andare avanti molti anni, ma abbiamo le qualità per stare a ruota sia ai bianconeri sia al Napoli. Milito vincerà la classifica marcatori, il Barcellona vincerà la Champions e Messi, che per me è più forte di Maradona, rimarrà il più forte anche per i prossimi 10 anni”.

Poi ha ha stilato la sua squadra del cuore: “Casillas in porta, difesa con Sergio Ramos, Thiago Silva, Yepes e Candela. A centrocampo Emerson e Palombo, con Cristiano Ronaldo, Messi e Zidane dietro all’unica punta Ronaldo”. Ha concluso parlando della sua famiglia e del nuovo lieto evento in arrivo. “Il matrimonio con mia moglie mi ha cambiato la vita, l’ha svoltata. Non so se accetterebbe il terzo Cassano in casa, ma io mi auguro lo stesso che sia maschio come il primo. Sul nome ancora nessuna decisione”.