Curva chiusa per razzismo: l’abbonato deve essere rimborsato. La sentenza del Tribunale di Roma

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Novembre 2017 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
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Curva chiusa per razzismo: l’abbonato deve essere rimborsato. La sentenza del Tribunale di Roma

ROMA – Curva chiusa per razzismo: l’abbonato deve essere rimborsato. La sentenza del Tribunale di Roma. Al di là della scelta discutibile di offrire la Curva sud a 1 euro per ospitare i supporter della Lazio in seguito alla chiusura per razzismo della Curva nord, su un punto il presidente Lotito aveva sicuramente ragione: il tribunale dà ragione al tifoso abbonato che chiede il rimborso per la chiusura della curva.

Lo spiega bene la sentenza del Tribunale di Roma (6004 del 2017) accogliendo l’esposto del tifoso giallorosso che ha chiesto il risarcimento per aver dovuto perdere tre partite casalinghe della Roma tra il 2013 e il 2014 proprio perché la Curva sud era stata chiusa dal Giudice sportivo, punizione seguita all’accertamento di episodi di razzismo. Una sentenza che dà ragione su tutta la linea ai tifosi che si sentono penalizzati: la società può offrire un altro posto allo stadio, in ogni caso il diritto negato va rimborsato in solido.

  • La chiusura della curva non è imputabile al singolo abbonato; e poiché il club non è in grado di offrire quanto promesso (la visione della gara), il tifoso ha diritto a un rimborso. Non di tutto l’abbonamento, ma certamente delle singole partite che non ha potuto seguire;
  • la clausola del contratto di abbonamento – che solleva la società calcistica da ogni responsabilità in caso di squalifica del campo o di chiusura di un settore – è fortemente sbilanciata in favore del club e ai danni dei tifosi. Per questo, la clausola deve essere sufficientemente chiara, nel contratto, e deve essere esplicitamente approvata dal sostenitore, con una specifica firma. Altrimenti non è valida. (Cassazione.net)

Il Tribunale ha invece escluso la richiesta di risarcimento per danni esistenziali per 10mila euro allegata dal tifoso ricorrente, non costituendo la visione della partita di calcio uno dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione.