Champions League: Milan agli ottavi di finale, Napoli eliminato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2013 - 23:28 OLTRE 6 MESI FA
Formazioni Champions League: Milan-Ajax e Napoli-Arsenal (alle ore 20.45). Foto LaPresse

Formazioni Champions League: Milan-Ajax e Napoli-Arsenal (alle ore 20.45). Foto LaPresse

ROMA – Crac Italia in Champions: la Juve esce sotto la neve a Istanbul per un gol di Sneijder all’85’, il Napoli arriva a un gol dalla qualificazione a saluta l’Europa più importante per la vittoria del Borussia Dortmund a Marsiglia, arrivata anche questa nel finale.

Passa agli ottavi solo il Milan, la più ‘debole’ a giudicare dalla classifica di campionato ma evidentemente quella con maggior vocazione europeista.

Non era mai successo, da quando l’Italia ha tre o quattro squadre in Champions e dalla formula a gironi.

Ed è il segno di una crisi profonda. Anche peggiore di quella delle ultime due stagioni, quando erano almeno due le squadre approdate alla fase ad eliminazione diretta.

Poca differenza fa, per il ranking europeo, che il Napoli sia uscito in un girone in cui ha battuto in casa sia il Borussia sia l’Arsenal, e ha chiuso a pari punti con la capolista inglese e la rivelazione del calcio tedesco. D’altra parte, il quadro delle qualificate conferma le gerarchie continentali.

Il gruppo delle 16 si è completato stasera, in attesa del sorteggio del 19. A United, Leverkusen, Real, Paris Saint Germain, Olympiacos, Bayern, Manchester City, Chelsea, Atletico Madrid, Barcellona si sono aggiunte questa sera il Galatasaray, Milan, Arsenal, Borussia Dortmund, Schalke04 e Zenit San Pietroburgo.

Ci sono tutte e quattro le inglesi e tutte e quattro le tedesche; la Spagna perde solo una squadra, la Real Sociedad, con una squadra restano Francia, Turchia, Grecia e Russia. In Europa League vanno Shakthar, Juve, Benfica, Viktoria Plzen, Basilea, Napoli, Porto e Ajax.

Napoli-Arsenal 2-0, gol: Gonzalo Higuain 74′ e Callejon 93′    

A volte i sogni non si realizzano, ma ci arrivano molto vicino. E’ il caso del Napoli che esce dalla Champions League con l’onore delle armi. Decide un gol del Borussia Dortmund a Marsiglia nel finale, ma gli azzurri fanno il loro dovere fino in fondo, battendo l’Arsenal al San Paolo per 2-0.

Sarebbe bastata soltanto un’altra marcatura per realizzare il miracolo. Ma il calcio a volte sa essere uno sport duro, che non ha pietà per nessuno. Il ‘girone della morte’ non perdona. Dopo la Juventus, anche il Napoli dunque esce dalla Champions e ‘retrocede’ in Europa League. Il sogno di una impresa clamorosa, di un risultato storico da ottenere contro l’Arsenal, primo in classifica in Premier League, sfuma nella notte del San Paolo. Resta il rimpianto per essere usciti dopo aver totalizzato 12 punti (primo caso nella storia della competizione europea).

E a pari merito con le due qualificate, Borussia e Arsenal. Altre squadre, impiegate in altri gironi, hanno ottenuto la qualificazione agli ottavi di finale con molti meno punti. Il Napoli è coraggioso e ardito, si presenta spavaldo e senza paura, proprio come lo voleva il suo allenatore. Ma a certi livelli l’eroismo non basta, ci vogliono altre qualità, tecnico-tattiche ed organizzative, quelle che gli azzurri in questa serata maledetta, che finisce comunque con gli appluasi convinti dei tifosi del San Paolo, riescono finalmente a mostrare.

Benitez – che deve rinunciare a Reina, alle prese con problemi muscolari, sostituito da Rafael – schiera la solita squadra votata all’offensiva, con quattro punte, due centrali, Higuain e Pandev e due esterne, Callejon e Mertens preferito ad Insigne. La speranza del tecnico madrileno è di sfondare al centro, grazie ai movimenti combinati di Pandev e del Pipita che dovrebbero sfruttare la riconosciuta legnosità di Mertesacker e Koscielny. Ed in effetti il gioco riesce una sola volta, nella ripresa, quando è proprio l’argentino, con una grande giocata, a mandare in vantaggio la sua squadra e ad alimentare i sogni. In quel momento, infatti, il Napoli è qualificato perchè il Borussia sta pareggiando a Marsiglia.

L’Arsenal sfrutta la maggiore densità del suo centrocampo per tenere in mano il controllo della partita. Le tattiche utilizzate dai due tecnici sono infatti speculari solo sulla carta. In realtà Rosicky e Cazorla giocano in maniera permanente a centrocampo e lasciano il peso dell’attacco sulle spalle del solo Giraud, a volte sostenuto da Ozil. Nel Napoli, invece, la presenza di Mertens e Callejon a supporto di Dzemaili e Berhami è più limitata. Gli inglesi fanno girare la palla in continuazione con l’ottima tecnica a disposizione di tutti ed il Napoli ha qualche difficoltà nel contrastare l’azione avversaria.

Il Napoli, però, è più convinto, concreto e grintoso degli avversari e, soprattutto nella ripresa, cerca il gol con determinazione, fino ad essere premiato con Higuain. Il raddoppio arriva quando è ormai troppo tardi per sperare, vale a dire a 30 secondi dalla fine del tempo di recupero. Intanto, nel finale, il Borussia è andato in gol al Velodrome e la rabbia ed i rimpianti degli azzurri sono tutti rappresentanti nel pianto finale di Higuain a centrocampo, consolato dai compagni e dal pubblico che lo incita e lo sostiene.

Ora il Napoli si dovrà dedicare all’ Europa League, torneo che lo scorso anno Benitez si aggiudicò alla guida del Chelsea. De Laurentiis ha sempre giudicato tale competizione intile se non dannosa.

Bisognerà vedere che cosa ne pensa il tecnico, se farà come Mazzarri che lo scorso anno schierò deliberatamente in tutte le partite del girone le riserve, facendosi sbattere fuori, o se invece vorrà giocarsela davvero, anche pensando al ranking che quest’anno, per la seconda volta consecutiva in tre anni, ha condannato il Napoli ad essere inserito in un ‘girone della morte’, risultato fatale, sia pure sul filo di lana.

Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Fernandez, Armero; Behrami, Dzemaili; Callejon, Pandev, Mertens; Higuain. All. Benitez

Arsenal (4-2-3-1): Szczesny; Jenkinson, Mertesacker, Koscielny, Gibbs; Arteta, Flamini; Rosicky, Ozil, Cazorla; Giroud. All. Wenger

Milan-Ajax 0-0  

Di fronte ad uno stadio Meazza caldissimo, nonostante la gelida serata e qualche dubbia decisione dell’arbitro inglese Webb, che dopo appena 20 minuti ha lasciato il Milan in dieci per un’esagerata espulsione di Montolivo, gli uomini di Allegri soffrono, ma alla fine ottengono un pareggio (0-0) contro l’Ajax che vale gli ottavi di finale di Champions League.

I rossoneri, schierati da Allegri a trazione anteriore, con Kaka’ alle spalle di Balotelli ed El Shaarawy, subiscono da subito l’intraprendenza olandese, con Poulsen che colpisce un clamoroso palo interno.

Con la squadra in inferiorita’ numerica pero’, il tecnico rossonero rinuncia ad El Shaarawy inserendo Poli.

Per tutta la partita i lancieri provano a scardinare la difesa del Milan che pero’ e’ ermetica fino al 5′ minuto di recupero, grazie alle parate di Abbiati e all’ottima prova difensiva di tutta la squadra.

Milan (4-3-2-1): Abbiati; De Sciglio, Bonera, Zapata, Constant; Montolivo, de Jong, Muntari; Kakà, El Shaarawy; Balotelli. All. Allegri

Ajax (4-3-3): Cillessen; van Rhijn, Denswil, Moisander, Blind; Serero, Poulsen, Klaassen; Schone, Bojan, Fischer. All. de Boer.