Germania-Italia, formazioni: Bernardeschi-Insigne in attacco

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Marzo 2016 - 12:53 OLTRE 6 MESI FA
Italia-Germania, Insigne nella foto Ansa

Germania-Italia, esultanza azzurra nella foto Ansa

ROMA – Germania-Italia, queste le probabili formazioni dell’ amichevole di preparazione a Euro 2016 in programma stasera all’Allianz Arena di Monaco di Baviera (ore 20.45).
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GERMANIA (4-2-3-1): 1 Ter Stegen, 21 Mustafi, 28 Ginter, 5 Hummels, 14 Hector; 6 Khedira, 18 Kroos; 14 Draxler, 13 Mueller, 21 Reus; 19 Goetze,(A disp: 24 Trapp, 22 Leno, 23 Emre Can, 2 Rudiger, 28 Tah, 23 Kramer, 8 Ozil, 38 Bellarabi, 10 Podolski, 9 Schurrle, 31 Volland, 33 Gomez). All. J.Loew.

ITALIA (3-4-3): 1 Buffon, 4 Darmian, 19 Bonucci, 15 Acerbi 24 Florenzi, 8 Thiago Motta, 18 Montolivo, 23 Giaccherini, 29 Bernardeschi, 7 Zaza, 11 Insigne (27 Perin, 12 Sirigu, 5 Astori, 3 Antonelli, 28 De Sciglio, 2 De Silvestri, 13 Ranocchia, 25 Rugani, 14 Jorginho, 16 Parolo, 21 Soriano, 6 Candreva, 9 Pellè, 17 Eder 29 22 El Shaarawy, 20 Okaka,). All.: A.Conte. Arbitro: Drachta (Aut) .

Un’altra Italia-Germania, e ancora una volta ”senza alcuna paura”. La sfida infinita si rinnova all’Allianz Arena di Monaco. L’epica di Messico ’70 rende impossibile chiamarla amichevole, e se la Germania e’ d’accordissimo visto la voglia di sfatare il tabù azzurro, Antonio Conte gradisce ancor di più: contro i campioni del mondo per la sua Italia e’ l’ultimo test prima del raduno per Euro 2016. Per il quale Antonio Conte chiama a raccolta tutto il movimento: “In Francia vinceremo o perderemo tutti insieme”. Intanto stasera “giochiamo contro i migliori, dunque con grande rispetto ma senza alcun timore. Io – dice dall’Allianz Arena il ct confermando di fatto l’impiego di Bernardeschi e Insigne – chiedero’ ai giovani, a quelli che hanno poco spessore internazionale e poca esperienza a questi livelli, di darmi delle conferme: tra un mese e mezzo devo stilare la lista per gli Europei”.

La ‘Nationalmanschafft‘ ora allenata da Loew quando vede azzurro sembra sgonfiarsi: difficilmente vince, molto spesso fa brutte figure. Dal 4-3 dell’Atzeca, il più famoso degli ItaliaGermania, al 3-1 del Bernabeu nell’82, la sequenza è fatta di grandi tappe e piccoli numeri: la Germania non batte l’Italia da 20 anni. Anche con gli attuali rapporti di forza – tedeschi campioni, italiani in crisi – rischiano di pesare sulla mente tradizione e stato di forma. La Germania viene dal ko a Berlino con l’Inghilterra, l’Italia dalla buona prestazione con la Spagna.

Conte si aspetta “rabbia agonistica e determinazione a rialzarsi” da parte degli avversari e questo lo rende felice: sarà test vero. Dunque confermato il nuovo 3-4-3, con volti nuovi e non solo Zaza per Pelle’. La sfrontatezza di Bernardeschi e Insigne può forse essere l’antidoto al ‘miedo scenico’ che lo stadio del Bayern incute ai giocatori italiani (“ci torno 15 giorni dopo, e’ stato uno schiaffo ma salutare”, confessa Bonucci), anche se quanto a personalità la nazionale vista giovedi’ scorso contro la Spagna e’ specchio fedele del suo ct.

“Ripensare al mio addio azzurro sulla base del risultato? No, e’ un’ipotesi che non esiste”, dice ai media tedeschi, aggiungendo in risposta alla domanda di un grande italiano di Baviera, Trapattoni, che “sì, è vero, purtroppo noi allenatori siamo giudicati sui risultati, e non sul lavoro e sul contesto; ma e’ il calcio”. La punta di amaro e’ autobiografica solo in parte. “Prandelli ha portato l’Italia a essere vicecampione d’Europa e poi c’e’ stato il Mondiale, ma il fallimento non e’ stato solo colpa sua – sottolinea, anche pro domo sua – Si vince e si perde tutti insieme, cosi’ e’ stato nei quattro anni che mi hanno preceduto e cosi’ sarà in Francia”. “Non credo – ha aggiunto poi – sia giusto cambiare idea sulla nazionale dopo la partita contro la Spagna: vorrebbe dire che chi dava certi giudizi prima non capisce nulla di calcio…Io firmerei per tirare nove volte in porta come contro gli spagnoli, o anche per avere tante occasioni come contro il Belgio”, l’aggiunta in risposta a chi storse il naso per il ko di Bruxelles, il 13 novembre. In ogni caso, con l’annuncio del divorzio post Europei, Conte sembra essersi tolto un peso mentale e più che mai è concentrato sulla preparazione di Euro 2016: “Ho voluto vedere Thiago Motta di persona per capire se puo’ giocare con noi diversamente da come fa col Psg, e cosi’ anche Jorginho – spiega – Peccato non aver avuto tre giorni di lavoro per vederli prima. Quanto ai giovani, dico loro che stasera e’ l’occasione per fornirmi delle conferme: tra un mese e mezzo faccio le mie scelte, ho idee molto chiare in testa ma tra oggi e l’ultima parte di campionato aspetto di capir meglio”. Vallo pero’ a spiegare, alla Germania, che stasera il risultato e’ l’ultima cosa che conta per il ct dell’Italia.