Europa League: Milan trema ma poi piega Dudelange, qualificazione vicina. Lazio ko, ai sedicesimi da seconda

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Novembre 2018 - 22:56 OLTRE 6 MESI FA
Cutrone esulta dopo il gol in Milan-Dudelange (Ansa)

Cutrone esulta dopo il gol in Milan-Dudelange (Ansa)

ROMA – Milan e Lazio sono scese in campo per la quinta giornata della fase a gironi di Europa League. La Lazio, che aveva già in tasca la qualificazione ai sedicesimi di finale, è stata sconfitta dall’Apollon e ha perso la possibilità di vincere il girone, parteciperà al sorteggio dei sedicesimi di finale da seconda classificata. Il Milan ha vinto in rimonta contro il Dudelange, grazie a una ottima prestazione di Calhanoglu, e ha consolidato il suo secondo posto in classifica. Per passare il turno, i rossoneri avranno due risultati su tre nello scontro diretto contro l’Olympiacos (vittoria o pareggio).

Milan-Dudelange 5-2, gol: Cutrone 21′, Stolz 39′, Turpel 49′, autogol di Stelvio 66′, Calhanoglu 69′, autogol di Schnell 77′, Fabio Borini 80′

Classifica: Betis Siviglia 11 (qualificata), Milan 10, Olympiacos 7, Dudelange 0. 

La goleada (5-2) non tragga in inganno, da salvare per il Milan c’è solo il risultato rotondo, che avvicina la squadra di Gattuso ai sedicesimi di Europa League. Non è una vera ipoteca ma avere a disposizione due risultati su tre per la trasferta del Pireo l’Olympiacos, sconfitto 1-0 dal Betis, diventa una bella polizza assicurativa.

Per oltre un’ora il Milan offre una prestazione sconcertante e per 17′ è addirittura in preda alla paura, sotto di un gol nella cornice desolante di San Siro (appena 15mila spettatori) contro una squadra di semiprofessionisti, a zero punti nel girone e senza più nulla da chiedere al torneo: i rossoneri, passati in vantaggio con Cutrone e poi rimontati da Stolz e Turpel, hanno bisogno del miglior Calhanoglu, spina nel fianco sui calci piazzati, di ben due autoreti (Cruz e Schnell) e infine del tap in di Borini per ribaltare il risultato ed evitare quella ”figuraccia” profetizzata da Gattuso alla vigilia in caso di atteggiamento sbagliato.

E l’atteggiamento, soprattutto quelle delle seconde linee (Bertolacci e Halilovic su tutti), non può convincere il tecnico, che per disperazione deve gettare nella mischia l’illuminante Suso e trova insperata energia da Mauri (”Arrivo da un periodo buio ma mi alleno sempre al massimo”). Nemmeno Higuain, in campo per la prima volta dopo il personale psicodramma vissuto contro la Juventus, sembra carico, nonostante Gattuso lo abbia spronato a diventare ”leader”: l’argentino si limita ad un fortunoso assist per Cutrone e poi si adagia sul ritmo compassato dei compagni, che nel finale vedono uscire zoppicando Bakayoko per un colpo alla caviglia. Un nuovo allarme nella emergenza infortuni. Le buone intenzioni del Milan si fermano proprio al gol (21′) del numero 63, arrivato al quarto centro in altrettante partite di Europa League.

Il Dudelange infatti non soffre dietro e si rende pericoloso con alcune ripartenze poco precise: il pareggio è meritato e arriva al 39′ con un siluro di Stolz dopo una dormita di Bertolacci su corner. Nella ripresa San Siro si aspetta l’arrembaggio del Milan, colpito nell’orgoglio per aver subito la prima rete nella storia da un club di Lussemburgo, ma invece ecco lo shock: Bertolacci pasticcia, Zapata lo imita e Turpel fa secco Reina. Lo stadio diventa di ghiaccio e non solo per la temperatura polare di Milano: Gattuso ne ha abbastanza e sostituisce l’impalpabile Halilovic e l’irriconoscibile Bertolacci (beccato con fischi dal pubblico).

Basta questo, unito alla qualità non eccelsa degli avversari, per suonare la carica: il 2-2 scaccia la paura e arriva con un deviazione sfortunata di Cruz su un traversone di Calhanoglu. La rimonta si completa al 70′ con una rasoiata del turco. Poi è tutta discesa: Schnell infila nuovamente Bennefoi (77′), poi Borini cala il pokerissimo (80′) dopo essere entrato da appena 46 secondi (diventa così il più veloce subentrato a segnare in questa edizione di Europa League). Ora alla squadra di Gattuso per continuare la corsa basterà non perdere al Pireo.

Gli highlights della partita

80′ Il Dudelange ha mollato e Borini si toglie la soddisfazione del gol pochi secondi dopo il suo ingresso in campo

77′ Tocco di Simic che ha propiziato l’autogol di Schnell 

69′ Calhanoglu ha sospeso il portiere del Dudelange con un rasoterra di destro dalla lunga distanza

66′ Autogol di Stelvio su tiro cross di Calhanoglu

49′ – Turpel firma il sorpasso. Clamoroso vantaggio del Dudelange a San Siro. Turpel ha risolto una mischia in favore della sua squadra

39′ – Pareggio del Dudelange. Stolz ha battuto Pepe Reina con un destro imparabile che ha terminato la sua corsa sotto l’incrocio dei pali.

21′ – Gol del Milan. Cutrone è stato servito nell’area di rigore del Dudelange e si è girato da vero bomber di razza non dando scampo al portiere Bonnefoi.

Milan (4-4-2): Reina; Calabria, Simic, Zapata, Laxalt; Halilovic, Bakayoko, Bertolacci, Calhanoglu; Higuain, Cutrone.

Dudelange (3-5-1-1): Bonnefoi; Prempeh, Cruz, Schnell; Jordanov, Stolz, Kruska, Couturier, Melisse; Sinani; Turpel.

Apollon-Lazio 2-0, gol: Faupala 32′ e Markovic 82′

Classifica: Francoforte 15 (qualificata come prima), Lazio 9 (qualificata come seconda), Apollon 4 e Marsiglia 1.

Se provare a vincere il girone H di Europa League era l’obiettivo di Simone Inzaghi, l’allenatore non è riuscito a trasmetterlo alla squadra. Contro l’Apollon (che non aveva mai battuto un’italiana) è stata una Lazio spenta, timida, a tratti confusa. Così, complice la rovesciata alla CR7 del carneade David Faupala (31′ del primo tempo) ed il gol in contropiede di Markovic (37′ della ripresa) è arrivata la sconfitta che non ti aspetti.

Intanto l’Eintracht, sempre più padrone del girone, asfaltava il Marsiglia (4-0), spegnando ogni altrui speranza di primato. Simone Inzaghi lascia a casa molti titolari ed alla fine paga dazio. Non se la sente di rischiare Immobile, Milinkovic, Parolo, Luis Alberto, Radu. Con il passaggio ai 16/mi già in tasca, il pensiero va alla trasferta in casa del Chievo. La Lazio ‘B’, ma con una coppia d’attacco di tutto rispetto con Caicedo e Correa, dà spazio a giocatori che devono mettere minuti nella gambe come Murgia, Durmisi, Valon Berisha.

Proprio mentre la Lazio prova a crescere e prendere campo, al 31′ arriva a sorpresa lo spettacolare vantaggio dei ciprioti. Sul cross di Joao Pedro, Faupala beffa la morbida marcatura di Luiz Felipe e realizza un gol da cineteca che lascia i biancocelesti in bambola fino alla fine del tempo.

Il terreno inzuppato dalla pioggia caduta poco prima della partita appanna il maggior tasso tecnico della Lazio anche ad inizio ripresa. Tanti gli errori in fase di palleggio, qualcuno per superficialità. Diverso l’atteggiamento dei giocatori dell’Apollon, che pur già fuori dal torneo, si dannano su ogni pallone.

Al 15′ doppio cambio: Lulic e Alessandro Rossi (all’esordio in Europa) al posto di Bastos e Murgia. La Lazio ora preme di più e Bruno Vale respinge un tiro di Durmisi. Ma è l’Apollon a passare ancora, con il subentrato Markovic. Alla Lazio resta tanto possesso palla e una serata da dimenticare.

Gli highlights della partita

32′ Gol dell’Apollon. Faupala porta in vantaggio i ciprioti con una acrobazia spettacolare 

APOLLON LIMASSOL (4-2-3-1): Bruno Vale; Joao Pedro, Roberge, Ouedraogo, Soumah; Spoljaric, Sachetti; Sardinero, Markovic, Schembri, Faupala. A disp. Kissas, Stylianou, Vasiliou, Maglica, Pereyra, Zelaya, Papoulis, Psychas. All. Augousti.

Indisponibili: Carayol, Yuste, Bru
Squalificati: –

LAZIO (3-5-2): Proto; Bastos, Luiz Felipe, Acerbi; Caceres, Murgia, Cataldi, Berisha, Durmisi; Correa; Caicedo. A disp. Alia, Guerrieri, Armini, Lulic, Rezzi, Rossi. All. Inzaghi. 

Indisponibili: Leiva
Squalificati: 

ARBITRO: Roi Reinshreiber (ISR)
ASSISTENTI: Krasikowz e Biton
IV UOMO: Mozes
ADDIZIONALI: Frid e Natan 

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