Inter, striscioni per Mourinho e anti Ronaldo “Uomo di m…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Febbraio 2016 - 22:00 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Inter, i tifosi hanno accolto con entusiasmo Josè Mourinho mentre hanno contestato Ronaldo, colpevole di essersi trasferito al Milan dopo aver vestito il nerazzurro.

Ronaldo, è stato accolto da fischi ed insulti: Moratti lo ha perdonato per la parentesi al Milan, con gol nel derby nel 2007, i tifosi no.

“Per ogni giorni, ogni istante, ogni attimo… Per sempre grazie José”: la Curva Nord dell’Inter ha atteso l’intervallo della partita con la Sampdoria per rendere omaggio a José Mourinho, attraverso questa citazione di una canzone degli 883 e una coreografia con le immagini della coppa Italia, del trofeo dello scudetto e della Champions League, i titoli del Triplete 2010. Per quasi tutto l’intervallo gli ultrà nerazzurri hanno scandito il nome del portoghese.

Ancora Inter-Samp, esattamente sei anni dopo (20 febbraio 2010) le manette di Mourinho, uno dei gesti che i nostalgici rimpiangono almeno quanto i successi. “Sono sei anni ma sembrano sei giorni”, dice il portoghese, che ha più capelli bianchi di un tempo ma parla di Inter sempre con il ‘noi’ perché, assicura, “arrivai da professionista me ne andai da interista”. ‘Wish you were here’, ‘Torna un giorno grande Mou, so che hai il sangue nero-blu’, gli scrivono alcuni tifosi.

E’ solo fantacalcio una nuova staffetta fra Mancini e Mourinho come nel 2008, ma lo Special One è il tipo che non chiude mai definitivamente una porta: “Tornare? Non l’anno prossimo ma forse in futuro, perché no. Sono già tornato al Chelsea, ma ora hanno il progetto con Mancini e spero che vada bene”, sorride durante il blitz milanese che ha creato una certa agitazione in casa Manchester United.

Mourinho è il successore designato di Louis Van Gaal (appena incappato nell’esimia figuraccia in coppa con i danesi del Midtjylland) e la dirigenza dei Red Devils avrebbe contattato il suo agente per assicurarsi che fosse solo una visita di cortesia. Allarme rientrato. “E’ felice, va al Manchester”, si è lasciata sfuggire Bedy Moratti, dopo averlo ospitato assieme al fratello Massimo (per un paio di giorni alla ribalta come ai vecchi tempi) in quello che resta un pranzo fra amici.

“Abbiamo rivissuto il 2010 e altri ricordi del passato”, ha spiegato l’ex presidente, che più di tutti nella notte di Madrid soffrì l’addio di Mourinho, già virtualmente allenatore del Real mentre il popolo nerazzurro festeggiava a San Siro all’alba.