Figuraccia dell’Italia, solo 2-2 con Haiti: Maurice come Sanon

Pubblicato il 11 Giugno 2013 - 23:02 OLTRE 6 MESI FA
Italia, Cesare Prandelli (foto Ansa)

Italia, Cesare Prandelli (foto Ansa)

RIO DE JANEIRO, BRASILE – Italia-Haiti 2-2, gol: Emanuele Giaccherini 20” (I), Claudio Marchisio 74′ (I), Saurel su rigore 83′ (H) e Peguero 93′ (H).

”Abbiamo fatto una briutta figura perchè  se pareggi con Haiti fai una brutta figura ma siamo arrivati ieri e questa per noi era una partita fatta con uno spirito diverso”:

Cesare Prandelli incassa il sorprendente  2-2 contro la nazionale del centroamerica ma chiarisce anche che non c’è freschezza fisica:

”l’aspetto fisico è  la cosa più  importante tant’è  che nell’uno contro uno perdevamo velocità, Speriamo fra 5 giorni di migliorarci, lavoreremo su questo. Inoltre – ha aggiunto il ct ai microfoni della Rai – quando cambi tanto è  difficile trovare i giusti equilibri, però  adesso che inizia la Confederations li troveremo”.

Italia-Haiti con sorpresa finale. Quella giocata in una Rio de Janeiro che regala un clima ancora estivo, colori e sensazioni uniche non era sembrata una  partita vera, ma piu’ un allenamento a ritmi bassi, che l’Italia stava conducendo per 2-0.

Fin quando la velocita’ dell’haitiano Maurice, emulo di quel Sanon dei Mondiali del ’74 e dei dispiaceri a Zoff, ha fatto la differenza avendo procurato autentici mal di testa ai difensori azzurri.

Cosi’ prima e’ arrivato il rigore per Haiti, per fallo di Astori sullo scatenato n.11 avversario, con la trasformazione di Squrel, poi, a tempo scaduto, la rete di Joseph al termine di una rapidissima ripartenza che ha ‘fulminato’ l’incredulo Marchetti.

Le scene d’entusiasmo degli haitiani hanno fatto la gioia del pubblico, tutto dalla loro parte fin dall’inizio perche’ d’istinto ci si schiera sempre con i piu’ deboli, e per l’Italia del turn-over e’ ancora tempo, come a Praga, di esami da rifare.

Domenica si comincia con la Confederations Cup, c’e’ il match al Maracana’ contro il Messico, e i presupposti non sembrano incoraggianti: ma gli azzurri spesso ritrovano se stessi nei momenti che contano, e a questo deve affidarsi Prandelli.

Risultato e minuti finali a parte, e’ stata a lungo una partita giocata ‘a strappi’ in uno stadio semivuoto, quello del Vasco con la statua di Romario dietro una porta e con la cappella religiosa al posto di una curva.

Venne inaugurata nel 1955 e intitolata a Nostra Signora delle Vittorie ma, nonostante gli auspici, questo impianto non si e’ rivelato un ‘fortino’ inespugnabile.

L’Italia rivoluzionata dal turnover attuato da un Prandelli voglioso di fare esperimenti ha manovrato senza forzare, anche perche’ dopo appena 19 secondi, un record della storia azzurra (il precedente apparteneva a Salvatore Bagni, in golo dopo 20” nel 1984), ha trovato il primo gol con Giaccherini su assist dell’ottimo Candreva. Giustificata, quindi, l’esultanza del folletto juventino anche se sul tabellone dello stadio e’ comparso il nome di Diamanti, testimonianza di un’approssimazione molto carioca ma che organizzatori e Fifa stanno cercando di scongiurare per le competizioni che contano.

Dopo il gol iniziale si e’ quindi giocato a ritmi bassi, quasi senza forzare, Haiti per difficolta’ oggettive nell’impostare la manovra, gli azzurri perche’ non hanno voluto rischiare nulla.

Nel primo tempo ci sono stati un bel tiro di Candreva da una parte e l’unica occasione haitiana con Louis dall’altra, e anche un gol di Gilardino annullato per un netto fuorigioco.

Sirigu ha dovuto darsi da fare anche con un’uscita sui piedi di Saint-Preux, lanciato da un goffo tocco di Astori, mentre proprio al 45′ Diamanti ha dato l’illusione del raddoppio con un calcio di punizione dei suoi.

La ripresa e’ stata stravolta dal valzer dei cambi e dalla rapidita’ dell’inafferabile Maurice, che ha trovato modo di farsi notare per un tiro respinto da Sirigu, e per un’altra conclusione finita alta, prima di determinare l’esito finale della partita.

Nel frattempo c’era stata la seconda rete azzurra, segnata da un Marchisio entrato da pochi secondi: il merito era stato di Balotelli, con una bella azione con cui aveva servito El Shaarawy:

sulla respinta del ‘molleggiato’ portiere haitiano su conclusione di El Shaarawy era intervenuto Marchisio per il tap-in vincente. Lampo azzurro in una notte carioca che non e’ di buon auspicio per Prandelli.