Jacopo Cuculo, atleta in coma: salta con asta e vento lo spinge oltre il materasso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Aprile 2017 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA
Jacopo Cuculo, atleta in coma: salta con asta e vento lo spinge oltre il materasso

Jacopo Cuculo, atleta in coma: salta con asta e vento lo spinge oltre il materasso

MODENA – Un colpo di vento che arriva proprio mentre l’atleta lascia l’asta e sta per atterrare sul materasso. Un colpo di vento che ha tradito Jacopo Cuculo, giovane atleta di 19 anni, atterrato fuori dal materasso e ora in coma.

Il giovane era a Modena per il raduno della nazionale nazionale e si stava allenando, quando è caduto e ha sbattuto la testa. Subito la corsa all’ospedale di Baggiovara, dove i medici hanno eseguito un delicato intervento all testa durato tre ore, e poi lo hanno messo in coma farmacologico. La prognosi, a due giorni dall’incidente avvenuto nel pomeriggio di venerdì 31 marzo, resta ancora riservata.

Marco Bobbio sul quotidiano La Stampa scrive che tutto è avvenuto in un attimo. Riccardo Frati, allenatore della nazionale, racconta:

“Aveva appena iniziato il riscaldamento. È stato al terzo o quarto salto che è arrivata una folata di vento, mentre era in aria: l’ha preso alle spalle, l’ha portato via, e invece di atterrare sui sacconi è caduto per terra sbattendo la testa». Il suo tecnico e il fisioterapista della nazionale sono intervenuti subito, poi l’ambulanza l’ha portato in ospedale.

I medici al momento hanno escluso complicazioni alla colonna vertebrale, ma le condizioni di Jacopo Cuculo restano gravissime:

“«Nella fasi immediatamente successive all’incidente è stato assistito in modo tempestivo e corretto – dichiara Marco Ivo, presidente della Safatletica – e anche l’ospedale è una struttura di eccellenza». Una fatalità davvero eccezionale: «Eravamo nove allenatori tra i migliori d’Italia nel salto con l’asta e nessuno di noi aveva mai visto una cosa simile», non si capacita Frati.

Jacopo, nato e cresciuto nella Safatletica Piemonte, società in cui milita da quasi dieci anni, aveva da poco scoperto questa disciplina, dopo averne provate diverse, tra cui le corse ad ostacoli e soprattutto le prove multiple come il decathlon: «Era felice, sembrava davvero aver trovato la sua specialità», spiega ancora Ivo. Tanto che in allenamento, e senza una preparazione specifica, era riuscito a saltare 5,20 metri: una misura molto promettente, non lontana dai 5,40 metri che sono valsi al suo compagno di squadra, Matteo Capello, il titolo italiano Under 23”.