James Vardy “colazione” con Red Bull e tabacco da masticare FOTO

di Danilo Meconio
Pubblicato il 15 Giugno 2016 - 16:54 OLTRE 6 MESI FA
James Vardy "colazione" con Red Bull e tabacco da masticare FOTO

James Vardy “colazione” con Red Bull e tabacco da masticare FOTO

LONDRA – Tabacco da masticare e Red Bull. Non sarà la colazione dei campioni, non è di certo la colazione che un qualsiasi medico sportivo consiglierebbe mai ad un tesserato ma sembra essere, almeno in questi giorni, la colazione di James Vardy, centravanti del Leicester e della Nazionale inglese. Vardy, infatti, è stato fotografato mentre si dirigeva al campo di allenamento con in mano i due oggetti incriminati. La foto, diffusa da tutti i tabloid inglesi (Daily Mail su tutti) in Inghilterra e non solo ha destato scandalo.

Non è infatti mancato chi ha parlato addirittura di doping per il calciatore del Leicester. La Red Bull è una bevanda energetica che contiene caffeina. Inutile dire che nel tabacco da masticare c’è nicotina: e non poca. Ma quello di Vardy, almeno per ora, non è assolutamente doping. Red Bull e tabacco da masticare sono infatti sostanze “sotto valutazione della agenzia antidoping ma al momento non sono vietate. E sulla possibilità di migliorare le prestazioni sportive della nicotina

Scrive il sito Maidirecalcio:

In molti, dopo aver visto le foto, hanno iniziato subito a parlare di doping. Il mix di nicotina e caffeina ha subito insospettito i più attenti, ma le risposte dei medici della nazionale inglese hanno fugato ogni dubbio. Un portavoce dell’Inghilterra ha prontamente difeso Vardy, affermando che il giocatore e le sue condizioni fisiche sono sotto il pieno controllo dei medici della squadra. Inoltre come spiegato anche da Michele Verokken, ex capo dell’antidoping inglese, le sostanze di cui ha fatto uso il giocatore del Leicester non possono essere considerate dopanti: “Non è ancora stabilito scientificamente se la nicotina possa aiutare a migliorare i risultati, aumentando la vigilanza e la funzione cognitiva. Per come stanno le cose non si può parlare di doping”.