Juventus, Buffon ai vandali di Superga: “Siete più morti dei morti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Maggio 2017 - 15:35 OLTRE 6 MESI FA
Gianluigi Buffon (foto Ansa)

Gianluigi Buffon (foto Ansa)

TORINO – Gianluigi Buffon, all’indomani dell’impresa della Juve a Montecarlo nella semifinale d’andata di Champions League, su Facebook si scaglia contro i vandali che negli scorsi giorni hanno imbrattato i muri della strada che porta alla Basilica di Superga. E Buffon scrive il post proprio nel giorno del 68° anniversario dell’incidente aereo che distrusse il Grande Torino di Valentino Mazzola. “I morti sono morti e non rompono i c… a nessuno – si legge in uno dei passaggi più crudi della riflessione -. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i più acerrimi nemici”.

“In una bella giornata post vittoria – scrive Buffon – il mio pensiero va ai cugini del toro, ai loro tifosi e a quei gloriosi giocatori che hanno reso orgogliosa la nazione intera e il popolo granata. Onore a voi campioni del Grande Torino, in eterno, e siano perdonati coloro che si macchiano di atti inqualificabili, come deridervi o mancarvi di rispetto ancor oggi che sono passati quasi 70 anni”.

“I morti – si legge nel post – sono morti e non rompono i coglioni a nessuno. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i nemici ed i rivali più acerrimi che uno possa avere. Perché i morti hanno mogli, figli e nipoti e dar loro una seconda atroce sofferenza, oltre quella che hanno già patito, è disumano. W la rivalità…. W lo sfottò….. W il campanilismo….. W la sportività…. W la vita nella pienezza dei suoi sentimenti, alcuni nobili, altri magari un po’ meno. Ma quando si scrivono frasi indecorose o inopportuni striscioni, probabilmente senza piena consapevolezza, si è più morti dei morti”.

“Mi provoca – continua il portiere della Juventus – ribrezzo e rabbia sentire torturare ancor oggi i nostri 39 angeli dell’Heysel: non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini. Dobbiamo distinguerci se vogliamo seminare qualcosa di duraturo e costruttivo per l’umanità che arranca. Non accontentiamoci d’essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito. In certe situazioni è meglio essere vittime che carnefici perché i carnefici saranno condannati dalla vita a strisciare nell’inferno della loro vacua esistenza. Le vittime patiranno il male subito, ma poi capiranno che essere diversi dai propri aguzzini darà forza e sicurezza per affondare la vita su valori autentici e per farsi portatori di bellezza, coscienza, rispetto, lealtà, senza precludere nulla alla competizione o rivalità”.

Poi l’appello finale: “Tifosi della Juve, mi rivolgo a voi perché so di potermelo permettere dopo tutto quello che abbiamo condiviso insieme.
Tifosi della Juve, fatemi essere veramente orgoglioso di voi perché se pensiamo e crediamo davvero che lo stile Juve rappresenti e indichi dei valori meritevoli ed assoluti che ci caratterizzano, non è concepibile profanare e violare la sensibilità di chi ha sofferto e soffre ancora: non insudiciamo affetti, sentimenti e ricordi. Un abbraccio a chi crede che, anche e soprattutto nello sport, sia necessario essere uomini di buona volontà. Ora, domani, sempre e per sempre #FinoAllaFine!!!”.