Juventus – Napoli, tutte le mosse: Dybala, Higuain…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Febbraio 2016 - 10:46 OLTRE 6 MESI FA
Juventus, Allegri nella foto Ansa

Juventus – Napoli, Sarri nella foto Ansa

ROMA – Juventus – Napoli  è la sfida scudetto più attesa dell’anno. La posta in palio è molto alta. Una vittoria del Napoli significherebbe più di mezzo scudetto. I partenopei, in caso di successo, si porterebbero a più cinque sulla Juventus con lo scontro diretto a favore. In caso contrario, una vittoria della Juventus significherebbe la vetta della classifica per i bianconeri dopo una lunga rincorsa. E vorrebbe dire anche la quindicesima vittoria consecutiva per gli uomini di Massimiliano  Allegri che a quel punto volerebbero sulle ali dell’entusiasmo. Un pareggio lascerebbe tutto com’è, Napoli a più due sulla Juventus,  con una partita in meno da disputare. La Gazzetta dello Sport analizza i duelli più interessanti della partita in un articolo a firma di Luca Bianchin ed Alex Frosio.

La Gazzetta dello Sport parte dall’analisi dei tecnici.
Gli allenatori sono uomini particolari. Phil Jackson, nel momento più caldo di Lakers-Sixers, gara1 delle finali Nba, prese la lavagnetta e la usò come un muro per i graffiti. Niente schemi, niente frecce, con il pennarello scrisse solo «Win it for Bo», «Vincetela per Bo». Bo era il suo cane, che aveva appena lasciato questo mondo, e l’episodio spiega: nelle grandi partite, tattica e motivazione si mischiano. Vale anche per Juve-Napoli: Allegri apprezza Phil Jackson, Sarri ha altri riferimenti ma entrambi vivono tra mille pensieri. Chi guarda la partita ha tutto il diritto di non considerarli perché il calcio, dal cemento al prato, è emozione: si salta sul divano quando Dybala la mette all’incrocio, non quando Marchisio fa una chiusura preventiva. Eppure la tattica è come le onde gravitazionali: non si vede, ma c’è. Chi la dimentica perde una parte del quadro, si limita a guardare in superficie. La partita dell’anno merita di più.

La Gazzetta dello Sport focalizza la sua attenzione sui moduli tattici delle due squadre. Juve e Napoli sono gli organismi più complessi della Serie A, nessuno porta l’organizzazione a un livello così alto. Il Napoli applica piccole varianti a un sistema chiaro: 4-3-3, pressing alto e recupero palla, la fascia sinistra come canale preferito. Allegri ha rinunciato al «3-5-2 mobile», complicato da gestire per Sarri – Hysaj e Ghoulam, per contrastare Cuadrado e Evra, avrebbero dovuto fare chilometri – ma non dovrebbe perdere solidità. Il 4-4-2 potrebbe portare a una partita più bloccata, decisa dai singoli all’interno di un quadro tattico complesso.

La Gazzetta dello Sport analizza il duello chiave tra gli attacchi e le difese.
Le linee difensive, intanto. Bonucci e Barzagli, Albiol e Koulibaly avranno un teorico due contro uno: con Callejon e Insigne larghi, Dybala attento a Jorginho, potranno prendere iniziative a inizio azione e creare una prima superiorità. In mezzo si vivrà di alta intensità, di fughe contro il pressing, come spiegano alcune delle situazioni esaminate in queste due pagine. La Juve per scappare all’aggressione può abbassare Dybala nella zona dei centrocampisti o lanciare per Morata, il Napoli avanza con triangoli rapidi che spesso partono da Jorginho e finiscono sui piedi di Insigne, il creativo del gruppo. Higuain è un fenomeno, ma farebbe più fatica senza la squadra. Se avete venti secondi durante la partita, guardate come arretra per fare una sponda e far salire la squadra, come aspetta il momento per buttarsi in area quando il pallone è agli esterni. Studiate la linea difensiva della Juve e sappiate che quei quattro vivono un dilemma. Se restano alti, rischiano di venire feriti dai tagli di Callejon e Higuain. Se si abbassano, non devono guardarsi le spalle ma portano il Pipita a dieci metri da Buffon. A quel punto – siamo negli ultimi 20 metri – inizia il bello: Higuain può usare il cannone, Dybala vestirsi da Messi, Insigne usare la bacchetta magica e Morata tornare quello delle semifinali di Champions. A quel punto sì, l’Italia può dimenticare la tattica: tutti a saltare sul divano. Non rompetelo, il campionato è lungo.