Evelina Christillin: Thohir? Cicciobello a mandorla al posto dei Moratti-Addams

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Ottobre 2014 - 15:29 OLTRE 6 MESI FA
Evelina Christillin: Thohir? Cicciobello a mandorla al posto dei Moratti-Addams

Il post di Evelina Christillin sull’Huffington Post

ROMA – La juventina Evelina Christillin offende il presidente interista Erick Thohir. La Christillin ha scritto sul suo blog sull’Huffington Post: L’Inter ha perso “i tanti denti della famiglia Moratti-Addams” e in cambio ha avuto un “Cicciobello a mandorla”.

In un campionato in cui le polemiche certo non mancano, la Christillin aggiunge pepe lanciandosi nell’offesa personale al nuovo presidente interista.

Chi è Evelina Christillin? Juventina doc, organizzatrice dei Giochi invernali di Torino 2006, nata il 27 novembre 1955, ex azzurra di sci negli anni 70, intima degli Agnelli, è “Consigliere di amministrazione della multinazionale elettronica Saes Getters di Milano, del Gruppo Carige, del Teatro Regio di Torino, presidente della Filarmonica ’900, presidente della Fondazione Teatro Stabile e della Fondazione Museo delle Antichità Egizie, docente di Storia dello sport all’Università di Torino, lavora nel gruppo Cultura della Juventus”.

Scrive la Christillin:

La notizia clou della settimana è senz’altro quella dell’addio all’Inter della famiglia Moratti-Addams. Come faremo senza tutti quei denti in tribuna, senza gli abbracci frenetici delle loro smilze braccine, senza l’esultanza della Bedy che salta per aria anche quando l’Inter segna in amichevole contro il Pertusa? È noto che tra noi bianconeri e i nerazzurri non corra buon sangue da sempre, però questo non vuol dire che non si rispettino personaggi come Moratti che, comunque, ha vissuto con esborsi di passione e portafoglio senza eguali la dinasty interista della sua famiglia”.

Il nuovo proprietario Erick Thohir? “un piccoletto ciccione indonesiano che alla fine gli rileva (a Moratti ndr), e non si sa ancora bene se poi i soldi li ha davvero oppure no, la maggioranza delle azioni, che mette i suoi samurai in Consiglio a prendere a schiaffoni sui conti il povero Massimo, rimasto eroicamente in minoranza con prole Angelomario e fido Ghelfi, che aizza il ribelle Mazzarri a rispondergli senza portare rispetto, che usa come un pupazzo di nobili origini ma di zero importanza il mito Zanetti, e che, soprattutto, non vince più niente.

Alla fine, pur tenendosi il suo 30%, Moratti ha stretto i denti (e li ce n’è davvero da avere paura), si è rotto le scatole della protervia orientale, e ha sbattuto la porta lasciando la presidenza onoraria insieme a tutta la sua truppa, per dire signorilmente che basta, faccia pure il Cicciobello a mandorla come gli pare, ma lui non ci sta più”.