Juve e ultras, Andrea Agnelli “tira in ballo” Conte e i rapporti con la curva

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2017 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA
Juve e ultras, Andrea Agnelli "tira in ballo" Conte e i rapporti con la curva

Juve e ultras, Andrea Agnelli “tira in ballo” Conte e i rapporti con la curva (foto d’archivio Ansa)

TORINO – Il rapporto tra la Juventus e Rocco Dominello nasce – stando ad alcune intercettazioni agli atti dell’inchiesta della magistratura di Torino delle quali l’ANSA ha preso visione (e che sono citate anche sulla Gazzetta dello Sport) – a seguito delle richieste dell’allora tecnico bianconero Antonio Conte di “gestire la curva”. In una telefonata del 5 agosto 2016 tra Andrea Agnelli e il suo avvocato Gigi Chiappero, il presidente juventino ricostruisce l’inizio di una vicenda che lo ha portato ad essere deferito dal procuratore della Federcalcio e messo sotto la lente d’ingrandimento della commissione Antimafia per i presunti rapporti tra la società bianconera e tifosi ritenuti ambigui per presunti rapporti col mondo della criminalità.

Andrea Agnelli dice all’interlocutore: “E poi, ribadisco che lui (Dominello) si accompagnava a Germani, e Germani era pappa e ciccia con Conte“. Chiappero: “Mmm Mmm”. Agnelli: “La pressione che metteva Conte la conosci anche tu, a chiunque stesse vicino a Conte noi gli davamo un po’ più retta”. Chiappero: “Certo…”. Agnelli: “Quindi se Germani sta vicino a Conte, Doominello sta vicino a Germani, noi diamo più retta a questo. Perchè noi ci abbiamo voglia? No, perchè poi la curva fa casino, non siete capaci di gestire un cazzo, cioè non devo spiegare a te come ragiona Antonio”.

Agli atti dell’inchiesta figura anche un’intercettazione in cui Dominello riferisce scambi di sms con l’allora tecnico juventino. Dice Dominello ad Alessandro D’Angelo, responsabile della sicurezza Juve, molto vicino ad Andrea Agnelli: “Ieri messaggiavo con Conte, poi ti faccio vedere i messaggi che mi ha scritto e che gli ho scritto io… Perchè mi dispiace, non voglio che vada via lui, credimi”. D’Angelo: “Neanche io, ma neanche io, ma nessuno”. Dominello: “Lui mi ha scritto solo che… le solite cose… che lui è da solo, che l’unico che lo difende è Andrea”. Più avanti D’Angelo dice a Dominello che Conte “vuole che ci sia solo Andrea tra lui e la squadra, non riconosce nessun altro, Rocco. Lui dice ‘se qualcuno mi deve dire qualcosa, deve essere Andrea. Se devo dire qualcosa, glielo dico ad Andrea. Dopodiche’, fate quello che dico io”.