Juventus-Verona, formazioni Serie A: Storari e Llorente scelti da Conte

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2013 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA
Juventus-Verona, formazioni Serie A: Storari e Llorente scelti da Conte (LaPresse)

Juventus-Verona, formazioni Serie A: Storari e Llorente scelti da Conte (LaPresse)

TORINO –  Juventus-Verona, formazioni della partita valida per la quinta giornata del campionato italiano di calcio di Serie A. Fischio d’inizio fissato per le ore 15.

 Classifica Serie A (clicca qui)

JUVENTUS-VERONA ore 15 PROBABILI FORMAZIONI

Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Isla, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Llorente, Vucinic
A disp: Buffon, Citti, Lichtsteiner, Chiellini, Motta, De Ceglie, Peluso, Marchisio, Padoin, Tevez, Giovinco, Quagliarella. All.: Conte
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Caceres, Rubinho, Pepe

Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Bianchetti, Moras, Agostini; Romulo, Jorginho, Halfreddson; Jankovic, Cacia, Gomez
A disp.: Mihaylov, Marques, Rubin, Donadel, Gonzalez, Donati, Laner, Cirigliano, Sala, Iturbe, Longo, Toni. All: Mandorlini
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Albertazzi, Maietta, Martinho

curiosità

Via al turnover. Antonio Conte rimodella la Juve alla vigilia dell’impegno con il Verona, terza tappa del ciclo di ferro iniziato a San Siro sabato scorso, proseguito a Copenaghen martedì e che si completerà i primi di ottobre con Chievo, Torino, Galatasaray e Milan. Gli impegni si susseguono ravvicinati, in pratica una gara ogni tre giorni, quindi è necessario dosare le forze.

“Se vogliamo essere competitivi su più fronti – ragiona l’allenatore bianconero – dobbiamo coinvolgere tutta la rosa. E’ una bella sfida, un momento di crescita per tutti, ma bisogna farlo, anche rischiando qualcosa, ed è un obbligo. Altrimenti rischiamo di arrivare a Natale con il fiato corto.

E poi non sarebbe neanche giusto verso chi si allena duramente in settimana”. Via dunque con le ‘rotazioni’, anche per consentire a chi non scende in campo di fare allenamenti mirati. La prima novità sarà in porta, con Storari al posto di Buffon. “Un avvicendamento normale – spiega Conte – d’accordo con Gigi e il preparatore”.

Questa è la certezza, gli altri cambi dovrebbero essere Ogbonna per Chiellini, unito al rientro di Barzagli (fermo in Champions), Isla per Lichsteiner sull’esterno destro, i ritorni di Asamoah sul lato opposto e di Vucinic in coppia con Tevez. Cinque variazioni, dunque, rispetto all’impegno europeo di mercoledì.

Cui si aggiunge l’arruolamento di Marchisio, nuovamente convocato dopo l’infortunio patito in Supercoppa un mese fa. Napoli, Roma e Inter sono partite forte – “non mi sorprende, anzi, è una conferma” -, ma Conte comunque afferma di essere “sereno” per l’affidabilità della rosa. “In passato – dice – abbiamo dimostrato che si vince con l’apporto di tutti”. I due pareggi consecutivi, con Inter e Copenaghen, non lo preoccupano: “Sento dire le stesse cose degli anni scorsi, è normale amministrazione – osserva il tecnico bianconero -. In Italia viviamo di eccessi e negatività massime, bisogna essere equilibrati e saper gestire queste situazioni”. E anche sulla vicenda Llorente chiarisce:

“Non trovo giusto subire critiche, perché non utilizzo un giocatore. Me le aspetterei se la squadra non giocasse bene, o se non facesse risultati. Fernando è un giocatore che, come i vari Pogba, Vidal e Tevez, abbiamo scelto e preso tutti insieme, la società ed io. E’ stato fermo un anno, ha avuto bisogno di più tempo per ritrovare le misure, l’intensità, la cattiveria agonistica. E’ evidente che bisogna dargli una chance, anche perché se la sta guadagnando. Può essere  mercoledì o domenica prossima…”.

Intanto il tecnico bianconero saluta l’ormai prossima cessione dell’Inter al magnate indonesiano Thohir con una riflessione: “Fa un certo effetto vederla in mani straniere. Sono un romantico del calcio: l’Inter è Moratti, come la Juventus è Agnelli.

Mi fa un po’ impressione e in un certo senso viene un po’ di magone. Se devo essere sincero non sono contento, affrontare l’Inter di Moratti o la Juventus di Agnelli per noi italiani e più bello. I capitali freschi che arrivano in Italia sono l’unico aspetto positivo”.