Tevez, ore d’angoscia: padre rapito e liberato con riscatto di 36 mila euro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Luglio 2014 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA
Tevez, ore d'angoscia: padre rapito e liberato con riscatto di 36 mila euro

Tevez, ore d’angoscia: padre rapito e liberato con riscatto di 36 mila euro

TORINO – Ore d’angoscia per Carlos Tevez. Il padre adottivo del giocatore della Juventus, Segundo Raimondo, fratello della madre di Carlitos, è stato vittima in Argentina di un sequestro durato circa otto ore.

I rapitori avrebbero chiesto e ottenuto un riscatto di meno di 40mila euro per liberarlo, anche se i dettagli della vicenda non sono chiari (in un primo tempo avrebbero chiesto 2 milioni di pesos, circa 180 mila euro). Le autorità di polizia argentina hanno mantenuto sulla vicenda il massimo riserbo.

Il segretario alla Sicurezza del governo di Buenos Aires, Sergio Berni, si è limitato a confermare che “è stato pagato un riscatto, questo è il protocollo che si nei casi di sequestro estorsivo: la priorità è proteggere la vita del rapito”. Tevez ha appreso a Torino la notizia che il padre-zio era stato sequestrato. Tre persone lo avevano fermato a Moron, mentre era in auto, poi avevano chiamato per chiedere un riscatto.

Appresa la notizia dai familiari, Tevez ha immediatamente informato la Juventus e fissato il primo volo intercontinentale in partenza per Buenos Aires. Poi, mentre era in attesa di partire, è arrivata dall’Argentina la notizia che Segundo Tevez era stato liberato. A quel punto Tevez ha deciso di non partire più. Ma domani non prenderà parte alla trasferta di Cesena e resterà ad allenarsi a Vinovo. Non è chiaro se sia stato pagato o meno il riscatto chiesto dai rapitori, ne’ quanto i rapitori abbiano chiesto per rilasciare il sequestrato.

L’avvocato della famiglia Tevez, Gustavo Galasso, si è limitato a confermare ai media argentini che Segundo Tevez “sta bene” e ha già potuto fare ritorno dalla sua famiglia. Secondo i media argentini, però, lo juventino avrebbe trattato personalmente con i rapitori, al telefono, mentre si accingeva a partire per Buenos Aires Quello di Tevez non è il primo caso di sequestro di persona nel mondo dello sport. Il caso più drammatico avvenuto negli ultimi anni riguarda l’ex difensore del Milan Kakha Kaladze: suo fratello Levan, 21 anni, fu rapito in Georgia il 24 maggio 2001.

Il giovane, che era cardiopatico, venne ucciso dai suoi rapitori. Anche un altro argentino, Diego Milito, visse un’avventura analoga: nel 2002 venne rapito il padre. Il padre del brasiliano Romario visse una analoga brutta avventura nel 1998, prima dei Mondiali in Francia.