Lentini: “Totti fa ancora la differenza? Mah, anche io riuscirei…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Settembre 2016 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA
Francesco Totti (foto Ansa)

Francesco Totti (foto Ansa)

TORINO – “Francesco Totti fa ancora la differenza? Mah, è stato un grande campione, ma ora dovrebbe dare spazio ai giovani – risponde, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex stella di Torino e Milan, Gianluigi Lentini – Per fare la differenza bisogna correre per novanta minuti e lui non lo fa più. Un lampo, una giocata possono farla tutti. Anche io potrei fare una giocata se scendo in campo 5 minuti, non è la stessa cosa. Anche tra dieci anni se chiami Maradona una giocata può tirarla fuori”.

Cosa fa ora dopo il  calcio ?
“Ho aperto una grande struttura, una sala biliardo con pizzeria e un ristorante. Mi occupo di questo a Carmagnola, vicino Torino,  dove vivo”.

Le manca il mondo del pallone ?
“No, sinceramente. Del calcio mi piaceva giocare la partita, il lato tecnico, il resto molto meno. Non mi piaceva andare in TV, mettermi in mostra o fare interviste. Le faccio tuttora perché so che servono ma non le amo”.

Frequenta qualcuno dei suoi ex compagni? 

“Solo Diego Fuser che abita vicino. Come tutto nella vita anche nel calcio il tempo modifica le abitudini e le frequentazioni. Incontro qualcuno nelle partite delle vecchie glorie di Milan e Toro, poi più nulla”.

Gioca ancora a calcio per divertirsi? 
“A calcetto con gli amici, ma faccio fatica, sento dolore. A Cosenza ci ho rimesso il legamento crociato, non mi sono mai operato e sento ancora fastidio. Ad una certa età non è facile tenere il ritmo”.

Totti però a 40 anni fa ancora la differenza.

“Fa la differenza? Mah, è stato un grande campione, ma ora dovrebbe dare spazio ai giovani. Per fare la differenza bisogna correre per novanta minuti e lui non lo fa più. Un lampo, una giocata possono farla tutti. Anche io potrei fare una giocata se scendo in campo 5 minuti, non è la stessa cosa. Anche tra dieci anni se chiami Maradona una giocata può tirarla fuori”.

Ha visto Inter-Juve domenica?
“Sì, in televisione. La Juventus ha un po’ deluso, ha fatto poco, soprattutto dopo che è passata in vantaggio. Ho visto una squadra scarica, senza fame. L’Inter al contrario ha dato tutto”.

E il Napoli si trova in vetta…
“Non esageriamo adesso. Dopo quattro partite non si guarda la classifica . Una cosa voglio dirla: sono proprio bravi a comprare gli attaccanti, perso Higuain hanno scovato Milik. Che fiuto per il gol!”.

Estate di mercato trascorsa a suon di milioni: da Pogba a Higuain. Cosa ne pensa? 

“Sono del parere che se c’è qualcuno che spende tanti soldi per averti vuol dire che li vali. Il calcio fa lavorare tanta gente. I giocatori sono gli attori principali e ritengo giusto che anche gli ingaggi siano alti. I giocatori forti vanno pagati, molto”.

Berlusconi ha ceduto il Milan ai cinesi. Una svolta epocale. 
“Il presidente ha venduto perché è stanco, non ha più la forza per seguire in prima persona la squadra. I cinesi, comunque, comprano tutto nelle nostre città, non solo Milan e Inter. Quando arrivai in rossonero Berlusconi era attivissimo: spiegava tutto in prima persona, con energia e protagonismo. Obiettivi e forza della squadra. Mi convinse, anche se ero innamorato dei granata”.

Peró lei lasció il Torino… 
“Non prendiamoci in giro, sono andato al Milan per i soldi. Io non volevo lasciare il Toro. Intorno a me tutti, dalla mia famiglia ai miei amici, mi davano dello scemo mentre riflettevo sul da farsi. Non potei rifiutare tutti quei soldi. Impossibile, i soldi non sono tutto, ma certe volte non è facile dire no”.

Intanto al Toro per tornare in Europa è arrivato Mihajlovic.
“Bella squadra il Toro, può fare di più. L’ho vista giocare contro il Milan e mi ha fatto una buona impressione, ha molta qualità. Mi piace e può migliorare”.

E l’ex tecnico Ventura è finito in nazionale.
“Non mi sorprende. Lo vedevo bene già qui a Torino, faceva un calcio propositivo contro chiunque. Senza timori, sempre a creare gioco. Mi piace molto”.

Dybala, Berardi o Balotelli, chi sceglie? 
“Sicuramente Dybala: è giovane, molto forte, ha numeri. Inoltre è un bravo ragazzo. Berardi lo conosco poco. Dell’altro ho poco da aggiungere”.

E suo figlio che fa il portiere resta sempre una promessa? 
“Si è un po’ perso, gioca in serie D a Gozzano in provincia di Novara, forse ha perso il suo treno… Mai dire mai però, vediamo cosa succederà”.

Posso chiederle che macchina guida ora lei? 
“Una Porsche Macan”.

Immagino vada piano adesso…

“Non sono andato mai forte in macchina, non mi piace correre. Anche quella notte dell’incidente. Avevo bucato e mi hanno montato il ruotino. Andavo a 110 all’ora, nulla per quel tipo di macchina. Basta dare un’accelerata per andare oltre i 100, in automatico con una Porsche Carrera 3600. Era un ragazzino quello che mi ha sostituito la ruota. Mi disse “non andare forte”, non sapevo che il ruotino dopo un po’ si surriscaldava e scoppiava”.

Un tipo come lei avrebbe potuto fare anche altro nel mondo dello spettacolo. Magari l’attore.

“Non mi ispiro a nessuno, non mi interessano queste cose. Sono Lentini, semplicemente”.

Però piaceva molto alle donne, una sorta di latin lover. 
“Dice ? Ero rimasto al fatto che mi piacevano molto le donne, non pensavo succedesse il contrario (sorride, ndr)”.