VIDEO YOUTUBE Luca Toni addio: gol, ovazione e lacrime

di Ermete Trismegisto
Pubblicato il 9 Maggio 2016 - 08:42 OLTRE 6 MESI FA
Luca Toni

Luca Toni del Verona rientra negli spogliatoi dopo la sua ultima partita, giocata contro la Juventus, allo stadio Bentegodi di Verona, 8 maggio 2016. ANSA/ FILIPPO VENEZIA

VERONA – Alla fine di Verona-Juventus mancano sei minuti. E’ il momento: si alza il cartellone della sostituzione. Luca Toni lascia il campo e lascia il calcio. Succede esattamente quello che deve succedere: tutto lo stadio si alza in piedi e applaude un grandissimo campione. All’applauso, come è giusto, si uniscono anche i giocatori della Juventus. Toni, che alla sua ultima gara ha anche segnato su calcio di rigore con un cucchiaio a Neto, non riesce a trattenere le lacrime: applaude a sua volta il pubblico e piange.

Scarpa d’oro e campione del mondo nel 2006, capace di segnare soltanto due anni fa ben 22 gol in campionato, Luca Toni è stato uno degli attaccanti più prolifici degli ultimi anni. Bomber vero, senza fronzoli, tutto potenza e lotta. Ha vinto per due volte la classifica dei cannonieri ed uno scudetto con il Bayern Monaco. In Germania a Toni hanno dedicato anche una canzone molto kitsch ma indubbiamente efficace: “Numero uno”.

Le prime parole dopo l’addio. “Sto provando una sensazione di gioia e tristezza allo stesso tempo, perché smetto di giocare, ma avrò l’entusiasmo di fare dell’altro”: così Luca Toni ai microfoni di Premium Sport. ”Il cucchiaio sul rigore? Per fare delle cose belle devi rischiare, non sapevo se calciare a destra o sinistra e ho deciso di fare il cucchiaio. E’ stata una bella serata in questa brutta annata dove siamo retrocessi – ha aggiunto – abbiamo battuto la Juve, dando una soddisfazione ai nostri tifosi. Il gol più bello? Tutti sono belli, tutti significano qualcosa, ti fanno vincere le coppe, aprono e chiudono le stagioni, ce ne sono stati tanti e non saprei dirlo. Forse quello di stasera che chiude la mia carriera che mi è piaciuta tanto e mi ha dato tante gioie: l’ho chiusa nel migliore dei modi”. Sul futuro, Toni non si sbilancia ma una cosa è certa: ”Non farò l’allenatore – dice – ci sono dei miei ex compagni che invecchiano 5 anni ogni anno, non me la sento. Mi piacerebbe fare qualcosa più a livello dirigenziale”.