Marco Pantani, un fax e un orologio cambiano l’ora dell’omicidio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2014 - 08:31 OLTRE 6 MESI FA
Marco Pantani, un fax e un orologio cambiano l'ora dell'omicidio

Marco Pantani

RIMINI – Un fax e un orologio potrebbero riscrivere la morte di Marco Pantani, cambiando l’ora in cui il “pirata” si spense. Il fax, spiega Marco Bonarrigo sul Corriere della Sera, è quello inviato dal medico legale Giuseppe Fortuni al magistrato di Rimini Paolo Gengarelli, in cui il primo indicava l’ora della morte alle 17 del 14 febbraio 2004. Ma nel rapporto definitivo lo stesso Fortuni collocava il decesso di Pantani tra le 11:30 e le 12:30.

Quel fax, partito alle 20.50 del 16 febbraio 2004, 48 ore dopo la scoperta del cadavere di Pantani, sotto la dicitura “riservato e urgente” recita:

«Al termine dell’esame autoptico sulla salma, la informo che il decesso può datare attorno alle ore 17 del 14 febbraio 2004… Allo stato attuale delle indagini medico-legali, la causa può essere indicata in un collasso cardiocircolatorio terminale».

 

Eppure l’orario del fascicolo definitivo, tra le 11:30 e le 12:30, è stato confermato anche dal dottor Francesco Toni, che per primo esaminò il cadavere al Residence Le Rose di Rimini, e dalla perizia del professor Francesco Maria Avato. Inoltre, sottolinea il Corriere della Sera, Fortuni non è certo nuovo ad autopsie delicate: sue quelle sui corpi di Ayrton Senna e Meredith Kercher.

Solo che verso quell’orario, le 17, farebbe propendere un altro dettaglio ignorato prima della riapertura del caso, lo scorso agosto, con l’ipotesi accusatoria di omicidio. L’orologio di Pantani, un Rolex Daytona a carica automatica, si fermò alle cinque meno cinque. Non alle cinque di mattina, visto che a quell’ora Pantani era sicuramente vivo. Allora alle cinque di pomeriggio. Ma un modello così sofisticato si ferma solo quando resta immobile almeno per cinquanta ore oppure subisce un forte colpo. E il colpo lo subì alle cinque meno cinque del 14 febbraio.

Scrive Bonarrigo:

“E qui il giallo vira verso il nero, perché se Pantani è morto attorno alle 12 (come confermano dati oggettivi e incontestabili) bisogna spiegare perché l’orologio si ferma alle 17, la medesima ora indicata nel primo rapporto di Fortuni.

Davanti al procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli, in questi giorni sfilano vecchi e nuovi testimoni dell’inchiesta. Tra loro almeno due, indicati da Antonio De Rensis, il legale dei Pantani, in grado di smontare uno degli assunti incrollabili degli investigatori: quello che nella stanza B5 del Residence Le Rose di Rimini non sia entrato nessuno da tre giorni prima della morte del Pirata al momento della scoperta del cadavere. In quella stanza entrò sicuramente qualcuno prima della morte e, probabilmente, anche qualcuno dopo. Qualcuno la cui azione potrebbe aver causato il blocco dell’orologio e provocato l’ormai palese messa in scena di una camera «messa a completamente soqquadro in un delirio da cocaina» dove però non venne trovato un solo oggetto danneggiato, compresi specchi e ceramiche, delicatamente appoggiati sul pavimento. Caos organizzato in una morte che di organizzato ormai comincia ad avere un po’ troppo”.