Morte Simoncelli, Valentino Rossi pensa al ritiro? Lui smentisce

Pubblicato il 24 Ottobre 2011 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA

Il momento dell'impatto con le moto di Edwards e Rossi (Foto Lapresse)

ROMA – E’ una frazione di secondo, solo un fermo immagine: Valentino Rossi sulla pista di Sepang gira la testa per guardare. Sa che la moto di Marco Simoncelli ha appena attraversato quella striscia di asfalto come una scheggia impazzita, con una traiettoria anomala incrociando prima la moto di Colin Edwards, poi la sua. La moto innaturalmente piegata, il corpo del pilota a terra, le gambe e le braccia ancora piegate come stessero ancorate a quella sella. Edwards lo colpisce con la sua moto al torace. Rossi poco più su: al collo. Il dubbio, atroce, Valentino deve averlo avuto all’istante: “Ma l’ho preso io?”.

A poche ore dalla morte di Marco Simoncelli, 24 anni, è già stato scritto di tutto. Già è stato raccontato da tutti il beffardo destino di due campioni anomali. Anomali perché amici anche se rivali: correvano nella stessa classe eppure si frequentavano fuori dalle gare. Persino il padre di Valentino si stupiva di un’amicizia in un mondo dove al massimo ci può essere rispetto reciproco. “Prima o poi succederà qualcosa in gara che li allontanerà”.

Quel qualcosa è successo ed è troppo grande per essere detto. Dopo ore, quando in Malesia è notte fonda, Valentino diffonde un messaggio:”Sic era come un fratello minore. Tanto duro in pista e tanto dolce fuori. Mi mancherà un sacco”.

A parlare ora sono le immagini di Valentino Rossi, rientrato ai box, mentre fissa il vuoto con lo sguardo perso. Il video deve riferirsi ai quei minuti infiniti in cui la notizia della morte non era ancora ufficiale. Ma lui che l’ha visto, l’ha visto davanti ai suoi occhi in pista in quell’istante in cui si gira a cercare di capire cosa fosse successo, forse già sa. Sa che la speranza non c’è più.

E adesso? Un ulteriore finale questa storia potrebbe averlo. Non sono pochi quelli che pensano che Valentino Rossi possa meditare il ritiro. Magari una pausa di riflessione, forse un anno sabbatico. Troppo presto anche solo per parlarne: “Ve lo potete immaginare come sta Vale, quando se la sentirà sarà a lui a parlare”, ha detto Davide Brivio, ex team manager del campione e oggi suo braccio destro.

Un precedente, in effetti c’è. Era il 2003 e Rossi pensò di smettere  dopo la morte del giapponese Daijiro Kato, un pilota che stimava molto. Otto anni dopo, dopo infinite vittorie, ancora una morte, stavolta di un amico vero e caro, di “un fratello minore”, appunto. Il campione del futuro e il campione del passato, Simoncelli e Rossi sono stati descritti anche così in queste ore. E il finale di questa storia di sport e amicizia potrebbe essere ancora aperto.

La smentita. ”Vale non sta pensando assolutamente di smettere, mi dispiace che girino queste notizie false in momenti così”. Il messaggio su Twitter è di Alessio Salucci, l’amico di Valentino Rossi che lo segue in tutte le gare come assistente da sempre. La smentita non viene direttamente da Rossi ma una persone del suo entourage. ”Le speculazioni sull’idea che Valentino avesse pensato di chiudere in anticipo la sua carriera sono false”.