Maturità 2018 senza Italia ai Mondiali di calcio: i pro e i contro

Pubblicato il 14 Novembre 2017 - 18:20 OLTRE 6 MESI FA
MATURITA-2018

Maturità 2018 senza Mondiali di calcio: i pro e i contro
ANSA

ROMA – Niente Russia per gli Azzurri, esclusi dai Mondiali di calcio. Una debacle che potrebbe avere ripercussioni anche sulla Maturità 2018. Esami e partite spesso, nelle passate edizioni, sono, infatti, andati a braccetto, accumunati dall’ansia per performance e risultati. La prossima estate, invece, sarà diverso. Tuttavia, come ogni cosa, ci sono due facce della medaglia: Skuola.net ha elencato i pro e i contro di una maturità senza mondiali.

I PRO

Concentrazione più alta. La presenza di partite, se l’Italia si fosse qualificata, avrebbe certamente rallentato lo studio, con un tasso di distrazione molto alto provocato da tutte le notizie che sarebbero circolate su formazioni, infortuni, abbinamenti ecc.. – Meno stanchezza.

Non solo. Durante lo studio matto e disperato non si rischierà di essere disturbati da cori, schiamazzi e lunghi festeggiamenti fino a notte tarda. Ai mondiali, si sa, anche chi non segue il calcio diventa un ultras della Nazionale. – Meno sbalzi di umore. Tutta l’agitazione dei maturandi sarà solo giustificata dall’esame: nessuna partita o rigore influenzeranno lo stato d’animo. In più il morale non sarà distrutto da possibili sconfitte.

I CONTRO

Niente pausa partita. Senza le partite degli Azzurri i diplomandi saranno costretti a trovare altri motivi validi per ritagliarsi pause dallo studio. Se l’Italia si fosse qualificata, invece, avrebbero avuto la possibilità di stilare un vero e proprio calendario per i ripassi, con uno studio più organizzato e scadenze da rispettare rigorosamente, ovviamente dettate dal fischio dell’arbitro. – Niente entusiasmo post-vittoria. Una infilata di goal degli azzurri avrebbe certamente fatto bene allo stato d’animo dei maturandi, facendo dimenticare loro, anche solo per poco, l’incubo dell’esame. – Meglio non parlarne.

L’assenza degli Azzurri, infine, vuol dire anche non poter prendere spunti da questo sport. Arrivare davanti i commissari e proporre, ad esempio, una tesina sui Mondiali o sulla Nazionale, vorrebbe dire mettere proprio il dito nella piaga. E purtroppo, senza Mondiali, non si potrà neanche puntare sul tifo condiviso con i professori per smorzare la tensione e rompere il ghiaccio.