Michael Schumacher nell’ospedale CHUV a Losanna, come sarà la riabilitazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Giugno 2014 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA
Schumi cosciente durante il trasferimento

Schumacher (LaPresse)

ROMA – Nuovi dettagli sulle condizioni di Michel Schumacher. Secondo il giornale svizzero “Blick”, che ha contattato la società incaricata del trasporto, il campione tedesco era cosciente durante il trasferimento in ambulanza da Grenoble al centro di riabilitazione dell’ospedale universitario di Losanna (CHUV), circa 200 km. L’ex campione della F1 ha tenuto quasi sempre gli occhi aperti, non ha parlato, ma ha comunicato con i sanitari attraverso dei lievi cenni del capo.

Il viaggio è stato organizzato in gran segreto, fornendo un nome falso. Inoltre, il personale addetto al trasferimento dell’ex pilota di formula uno ha dovuto consegnare i telefoni cellulari per garantire la massima privacy. Secondo quanto riporta il giornale svizzero, gli addetti al trasporto hanno riconosciuto a fatica Schumacher, apparso molto dimagrito.

Uno dei maggiori neurologi tedeschi, Michael Kaps, ha spiegato al quotidiano tedesco “Die Welt” quale tipo di riabilitazione farà Schumacher.

“Dopo una fase di risveglio il paziente incomincia a prendere contatto con l’ambiente che lo circonda, rispondere alle domande con un sì o con uno, ed interagire con i familiari ad un livello basso. Esistono però notevoli differenze a seconda della gravità del trauma cerebrale subito”, sottolinea Kaps.

Kaps evidenzia come il ritorno molto graduale alla normalità necessita di un supporto da diversi ambiti. “I logopedisti aiutano a riprendere la capacità di parlare, i fisioterapisti quella di muoversi. Nell’ergoterapia invece si aiuta il paziente a riprendere confidenza con le pratiche minime della quotidianità, come la capacità di lavarsi oppure di vestirsi. A queste si aggiungono il controllo quando si ingerisce il cibo. Anche la capacità di concentrazione e di memoria sono disturbate dopo una lunga fase di come seguita ad una trauma cerebrale. I neuropsicologici aiutano a convivere e possibilmente superare queste limitazioni”.

La durata del periodo di riabilitazione dipenderà secondo Kaps dalla gravità del danno cerebrale subito. La lunghezza dipenderà dal successo delle misure adottate durante la riabilitazione, e dall’estensione del trauma. “Di solito questo tipo di terapia dura diversi mesi. Per i pazienti con severi danni cerebrali queste misure sono impiegate molto presto, e si può presumere che ciò sia successo anche nel caso di Michael Schumacher”.

Per Michael Kaps i pazienti usciti da un lungo coma subiscono talvolta più complicazioni dal lato psicologico che fisico. In questo tipo di casi il supporto della famiglia e degli psicologici è fondamentale. Questo tipo di cura sarà sviluppata presso il CHUV, il Centro universitario ospedaliero del Canton Vaud di Losanna, il nosocomio dove è stato trasferito Michael Schumacher.