Mido: “Ibrahimovic, quella volta che quasi lo uccisi”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Luglio 2016 - 07:34 OLTRE 6 MESI FA
Mido: "Ibrahimovic, quella volta che quasi lo uccisi" (Ibrahimovic, a sinistra, e Mido)

Mido: “Ibrahimovic, quella volta che quasi lo uccisi”

ROMA – Un paio di forbici lanciate da un compagno di squadra: così Zlatan Ibrahimovic ha rischiato di morire nel 2002. Lo racconta Mido, nel film Becoming Zlatan. Scrive la Gazzetta dello Sport:

Ero sconvolto perché non partii titolare – spiega l’ex romanista Mido, in squadra con lo svedese all’Ajax – Quando entrai perdevamo 2-0 (che fu anche il risultato finale della partita con il PSV Eindhoven, n.dr.) e cominciai a discutere con Zlatan in campo”.

Poi la gara finì e nello spogliatoio andò peggio: “Io urlavo contro tutti e Zlatan urlava contro di me. Avevo delle forbici in mano per togliermi la fasciatura alle caviglie, dieci minuti dopo mi andai a fare la doccia ed ero seduto nella Jacuzzi”. Cosa accadde esattamente, con quelle forbici, lo svela Ibra nel libro e il film lo riprende: “Mido me le lanciò, era completamente impazzito. Le forbici mi sfiorarono la testa e finirono contro il muro”. Mido e Zlatan impiegarono pochi minuti per far pace: “Ci guardammo e cominciammo a ridere – racconta l’egiziano – A Zlatan dissi: ‘Lo sai che ti ho quasi ucciso?’ e lui disse: ‘Certo che lo so”.

Eric Cantona manda il suo messaggio di benvenuto a Zlatan Ibrahimovic: “Andare ai Red Devils è la scelta migliore che potessi fare, ma “The King” sono io. Tu puoi essere il principe se vuoi”.

Ai microfoni di Eurosport UK, il francese ha voluto dare il suo benvenuto a Ibrahimovic, da poco sbarcato all’Old Trafford: “Ho un messaggio personale per Zlatan. Tu hai deciso di andare ai Red Devils, e questa è la scelta migliore che potessi fare. Quando camminerai nel Teatro dei Sogni e sentirai i fantasmi delle leggende che ci sono state prima, quando segnerai un gol di fronte alla Stretford End, quando sentirai il pubblico che invoca il tuo nome, quando il tuo cuore batterà così forte da uscirti fuori dal petto, quando sentirai che amerai loro più di quanto loro amano te; a quel punto saprai, amico mio, che finalmente è diventata casa tua”.

Un bel discorso d’incoraggiamento, con un Nota Bene finale:

“Solo l’ultima cosa Zlatan. Può esserci soltanto un re a Manchester. Tu – conclude Cantona- puoi essere il principe se vuoi, e la numero 7 è tua, se ti interessa. Questo è il mio regalo di benvenuto. Il re è andato. Lunga vita al principe”.