Donnarumma diventò “Dollarumma”: gli piovono addosso soldi finti anche durante la partita

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Giugno 2017 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA
Donnarumma diventò "Dollarumma": gli piovono addosso soldi finti anche durante la partita

Donnarumma diventò “Dollarumma”: gli piovono addosso soldi finti anche durante la partita

ROMA – Donnarumma diventò “Dollarumma”: gli piovono addosso soldi finti anche durante la partita. Dopo i titoloni sui giornali sportivi e non, la valanga di insulti social, Gigio Donnarumma ha toccato con mano cosa significa guadagnarsi l’ira e il disprezzo dei tifosi, allo stadio, su un campo di calcio.

A Cracovia, nella prima partita dell’Europeo Under 21, è stato prima accolto da fischi ogni volta che toccava palla, poi da uno grande striscione beffardo, “Dollarumma”, metà rosso, metà nero, omaggio del Milan Club Polonia: non c’è bisogno di spiegare l’ironia riferita al baby-fenomeno alto due metri che ha rifiutato 5 milioni tondi all’anno dal Milan.

E va bene lo striscione, fra l’altro copiato dal più cliccato degli slogan anti Gigio comparsi sulle bacheche social. Peggio gli è andata quando al 30° del primo tempo, dagli spalti sono cominciati a piovere strani fogli bianchi, da lontano simili a coriandoli: erano dollari finti che hanno coperto porta e area di rigore del portiere. L’insulto più idoneo a quello che è considerato un mercenario assetato di soldi.

Erano appena passati 5 minuti da quando lo striscione era stato rimosso. Altri 5 minuti sono serviti a spazzar via la pioggia di banconote finte: Donnarumma si sbracciava, invocava l’attenzione dell’arbitro, non ci poteva credere. Il cumulo di contante fittizio s’era fatto insostenibile, avverando in parte il sogno dei contestatori di seppellirlo sotto un mare di pecunia, ovviamente puzzolente.

Il portierone ha confermato comunque il già proverbiale sangue freddo. Certo il volto da diciottenne su un fisico da granatiere era diventato una maschera: ma è proprio in quei minuti che si è esibito in quello che meglio sa fare, parare il primo ed unico vero tiro pericoloso dei danesi. A proposito, c’era anche la Danimarca, che alla fine ha perso due a zero.