Milan, Seedorf risponde a Berlusconi: “Non lo capisco e non parlo di lui”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2014 - 17:17 OLTRE 6 MESI FA
Milan, Seedorf risponde a Berlusconi: "Non lo capisco e non parlo di lui" (LaPresse)

Milan, Seedorf risponde a Berlusconi: “Non lo capisco e non parlo di lui” (LaPresse)

MILANO – “Facendo una battuta è veramente facile gestire questo gruppo, perché sono bravi ragazzi, ma non ho ben capito cosa volesse dire il presidente”.

Lo ha detto Clarence Seedorf, nella conferenza stampa alla vigilia di Atalanta-Milan, replicando alle dichiarazioni di Berlusconi, secondo cui “a Cesano Boscone ci sono molte persone che potrebbero guidare lo spogliatoio del Milan”.

“Io non parlo più del presidente in conferenza stampa. Se mi vedete tranquillo scrivete che sono tranquillo. Chiedete a Berlusconi perché gli piace Montella”.

Così taglia corto Clarence Seedorf riguardo al gradimento del presidente del Milan per l’allenatore della Fiorentina.

“Ha detto tante altre volte che gli piacevo io, in ogni caso è meglio cambiare argomento”, ha aggiunto Seedorf.

“Ci vuole un po’ di rispetto, non sono stupido e ho sempre parlato volentieri con i giornalisti. Capisco però se si sta cercando per forza la polemica”. Così Clarence Seedorf ha risposto in conferenza stampa a una domanda sull’impiego di Mario Balotelli. In una recente intervista Silvio Berlusconi aveva detto che al Milan “non sono ancora riusciti a convincere il giocatore sulla sua posizione in campo”.

“So che se rispondo in un certo modo – ha aggiunto – domani viene fuori che ho risposto a Berlusconi. Io non parlo per la società. Prendo seriamente il lavoro dei giornalisti, ma non voglio essere preso per i fondelli”.

“I giocatori sono dei professionisti e sono abituati a certe cose. Non c’è alcuna preoccupazione, tutti si sono sempre impegnati al massimo”, ha poi detto Seedorf sulla possibilità che le voci su un possibile avvicendamento in panchina possano turbare l’ambiente. L’olandese ha poi rivolto un saluto a Javier Zanetti, in campo per l’ultima volta a San Siro:

”è un amico e un grande professionista, oltre che una grande persona. Magari ce ne fossero altre come lui nel futuro del calcio. Penso darà tanto anche da dirigente”.