Napoli, pentito della camorra: “Gli ultras dietro rapine ai giocatori”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Dicembre 2013 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, dietro alle rapine ai calciatori ci sarebbe un gruppo di ultrà

La Curva del Napoli

NAPOLI – Dietro le rapine in danno ai giocatori del Napoli c’è un’unica regia: quella del tifo violento delle curve. A raccontare questo retroscena è un pentito della camorra, Salvatore Russomagno, il quale ha riferito ai pubblici ministeri della Dda partenopea quello di cui è a conoscenza sulle aggressioni che si sono susseguite ai danni dei calciatori piu’ rappresentativi degli Azzurri negli anni scorsi.

“Dietro c’è una regia degli ultras che avrebbero organizzato le aggressioni per chi rilasciava dichiarazioni contro il ‘tifo violento’ o chi non partecipava a inviti di eventi organizzati dai ‘capotifosi'”, dice il collaboratore di giustizia. Le dichiarazioni sono state depositate ieri mattina, 16 dicembre, al tribunale di Napoli nel corso del processo a carico di Raffaele Guerriero, accusato di essere una delle due persone che nel 2012 rapinarono Valon Berhami, centrocampista del Napoli e della nazionale Svizzera.

Il calciatore è stato ascoltato in aula e ha ripercorso le fasi dell’aggressione subita nella centralissima riviera di Chiaia. Dal 2008 al 2012 sono stati otto i colpi messi a segno. Il primo vide vittima Marek Hamsik al quale due rapinatori sfondarono un finestrino dell’auto con il calcio della pistola per portargli via un Rolex.

Nel 2011 la casa di Edinson Cavani fu svaligiata, e poi la sua ex moglie e il suo agente rapinati dei Rolex mentre erano in auto. Maria Soledad si trovava a Fuorigrotta ed era anche incinta. Fece scalpore anche la rapina subita dalla compagna di Ezequiel Lavezzi, Yanina Screpante che dopo il colpo subito si lascio’ andare a commenti molto duri sui social network. Furono rapinate anche le moglie di Salvatore Aronica e Ignacio Fideleff. Fino poi ad arrivare alla fine del 2012 alla rapina subita dal centrocampista Valon Berhami.